Lessico
Sole - Elio - Helios
incisione del 1700
Elio
Elio, in
greco Hëlios, il dio Sole della religione greca, fratello della Luna. Veniva immaginato
come un uomo d'età giovanile con una corona di raggi intorno alla testa, alla
guida di un carro di fuoco trainato da quattro cavalli. Nel suo viaggio diurno
percorreva il cielo verso occidente, per poi tornare, di notte, a oriente. Una
divinità così elementare e identificabile quasi completamente con l'elemento
naturale di cui porta il nome è piuttosto insolita nel pantheon greco.
Sotto
questo aspetto, più che agli dei olimpici, Elio va accostato a certe figure
primordiali della religione greca, quali Gaia (Terra), Nyx (Notte
), ecc.,
anteriori tutte alla generazione olimpica. E in effetti Elio era equiparato ai
Titani
,
gli esseri che avevano regnato sul mondo prima degli dei.
La
primordialità di Elio rispetto all'ordinamento greco retto da Zeus e dalle
altre divinità dell'Olimpo si scorge anche nei suoi caratteri non
specificamente greci, ma genericamente solari, e cioè comuni agli dei Sole di
altre religioni: tale era la facoltà attribuita all'astro solare di vedere
tutto dall'alto e, illuminando, di far vedere agli altri.
Ora, tale
facoltà, pur constatata ed esaltata dai Greci nel loro Elio (“occhio
instancabile” lo chiama Aristofane
nelle Nuvole), non risulta produttiva nel culto, dove il compito di
“vedere” (o prevedere) e di “illuminare” è affidato ad Apollo
,
il dio che ritualmente consultato prevede e illumina mediante responsi
oracolari. Per questo aspetto, dunque, la presenza di Apollo vanifica la
presenza di Elio, tanto che almeno dal sec. V aC le due divinità risultano
identificate.
Le reazioni di fusione dell'idrogeno in elio del Sole hanno luogo nel nucleo, dove la densità dei gas è circa 150 volte superiore a quella dell'acqua e la temperatura arriva a 16 milioni °C. Il calore sviluppato nel nucleo si propaga per irraggiamento nello strato successivo, la cui densità è circa uguale a quella dell'acqua e la temperatura è di 2,5 milioni °C. Nello strato convettivo la propagazione del calore avviene grazie al rimescolamento dei gas che qui hanno una densità pari a un decimo di quella dell'acqua e una temperatura di 2 milioni °C. Le turbolenze dello strato convettivo emergono sulla fotosfera conferendole un aspetto maculato e brulicante. Qui la temperatura scende a circa 5500 °C e la densità a un milionesimo di quella dell'acqua.
Sole
Dio della religione romana venerato con l'appellativo di Indigete (Sol Indiges). Il suo tempio sorgeva sul Quirinale; il 9 agosto si celebrava un solenne sacrificio in suo onore. Stando a un calendario (l'Amiternino), probabilmente anche l'11 dicembre si sacrificava al Sole Indigete.
Il termine Indigete è stato spiegato come “padre”, “capostipite”, “progenitore”. Nell'antichità il dio è rappresentato con aspetto giovanile, di solito con la corona radiata sui folti capelli ricciuti, mentre guida la sua quadriga al galoppo; in età imperiale romana ha frusta e globo o scettro, anche per la sua assimilazione al Sol Invictus Mithra.
Erano
celebri la sua statua a Rodi (il famoso colosso di Rodi, opera di Carete di
Lindo) e quella di Nerone in figura del dio all'ingresso della Domus Aurea.
Gli imperatori romani, specie in epoca tarda, si adornarono spesso della
corona radiata, come dèi protettori dell'Impero romano.