Vol. 1° -  IV.

L’ORIGINE DEL POLLO DOMESTICO

Tot capita tot sententiae
Tante teste - Tante idee
Tüt i cân menan la cûa - Tüt i cuiûn dìsen la sua
[1]

Il Neolitico - l'età della nuova pietra, della pietra levigata - in Medio Oriente ebbe inizio intorno al 9000 aC [2] quando prese il via l’Olocene, l’ultimo periodo postglaciale che stiamo vivendo. Nacque l’agricoltura e l’uomo, da nomade-cacciatore-raccoglitore, divenne sedentario. Quando fu in grado di coltivare grano, orzo e miglio gli fu anche possibile nutrire gli uccelli domestici.

Il Neolitico, compreso fra il Paleolitico e l'Età dei Metalli, oltre a essere contraddistinto dalla levigatura degli strumenti litici, fu soprattutto caratterizzato da sostanziali mutamenti nel modo di vivere delle genti, che ebbe forme e tempi diversi nelle varie parti del Globo. Anche se tempi e modi furono differenti, esiste un evento comune rappresentato dal passaggio da un'economia di caccia e raccolta a un’attività di tipo produttivo, basata sulla domesticazione di piante e animali.

Già a partire dal Neolitico sono numerosi gli esempi di abitazioni su palafitte, specialmente nelle zone palustri e lacustri, che continuarono ad essere impiegate sino alla fine dell’Età del Bronzo. Le palafitte, fonti preziose sulla domesticazione degli animali, non hanno fornito tracce né di pollo né di piccione. Siccome la civiltà lacustre era analoga a quella di terraferma, i dati derivanti dalla vita palafitticola possono essere estrapolati a vaste aree abitate e contemporanee.

Attenzione, però. Simili estrapolazioni possono essere applicate solo a vaste aree e non a tutte quante le aree colonizzate dall’Uomo. Facciamo un esempio che si riferisce ad epoche ben più recenti, ma che è in grado di suggerire una certa cautela quando si enunciano dei postulati.

L’ultimo Inca fu Atahualpa, che, per ragioni di brevità, possiamo per ora tradurre con la parola pollo. Se gli Inca usavano questo termine in quanto il pollo era di casa, altre zone del Sudamerica, poste alla stessa latitudine del Perù, non conoscevano affatto questo volatile, per cui tali popolazioni adottarono il castigliano gallo per indicare l’animale importato dai Conquistadores.

Un altro esempio ci è fornito dagli studi condotti in Cina da Barbara West, dei quali avremo modo di parlare: i reperti fossili di certe aree dell’Asia sembrano rendere sempre più esiguo l’intervallo neolitico privo di pollo domestico.

Kjökkenmödding è un termine danese composto dalle parole kjökken = cucina e mödding = mucchio di letame, traducibile in avanzo di cucina. Il plurale, kjökkenmöddinger, indica ammassi di gusci, conchiglie e altri resti che denotano l'esistenza di insediamenti preistorici. Noti anche come inger, che è la desinenza del plurale, prendono nomi diversi secondo i Paesi: chiocciolai in Italia, escargotières oppure amas coquillier in Francia, sambaquis in Brasile, rammadiyat nei Paesi arabi, strandloopers nell'Africa australe e kaisuka in Giappone.

In Europa si conoscono livelli antropici con accumuli di conchiglie di notevole spessore, anche dentro ripari o grotte, che datano già dal Mesolitico. Tuttavia, in paleoetnologia, kjökkenmöddinger indica i resti di stazioni protoneolitiche costituite da monticelli sabbiosi alti 2-3 metri e caratteristici delle rive del Baltico danese, formati da gusci di conchiglie eduli e nei quali sono anche racchiusi i resti dell’industria umana dell’epoca, dedita alla pesca e alla caccia.

Escargotières è un termine francese che deriva da escargot, cioè chiocciola, lumaca, e col quale sono soprattutto indicati i depositi preistorici, in grotte o all’aperto, presenti in Tunisia e in Algeria. Questi depositi antropozoici constano di ceneri e di resti di pasti, costituiti in prevalenza da gusci di molluschi terrestri.

Anche le escargotières e i kjökkenmöddinger, appartenenti al neolitico come le prime palafitte, pur contenendo molti avanzi di cucina non forniscono alcun resto di uccello domestico, che peraltro potrebbe essere servito da pasto per i cani. Alcuni ritengono pertanto verosimile, a torto o a ragione, che l’uccello addomesticato più lontano nel tempo, il pollo, lo fu solo nell’età del bronzo, quando già cane, bue, montone e maiale vivevano sotto il dominio dell’uomo.

Vedremo di analizzare dove risieda, per ora, la verità.

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[1] Adattamento lombardo dell’antichissimo assioma.

[2] Più recenti periodizzazioni della preistoria, che hanno lo scopo di definire i limiti temporali dell’attività dei nostri antenati, fanno coincidere il Neolitico con il VII millennio aC, mentre altre periodizzazioni fissano per convenzione il limite Pleistocene/Olocene intorno all’8050±150 aC, corrispondente alla suddivisione della calotta glaciale scandinava. Per un’esauriente ed aggiornata revisione delle date si consiglia Origine delle lingue d’Europa di Mario Alinei. Non è nostro compito addentrarci in un campo così specifico.