Civiltà dell'Indo. Con questo termine, che ha uno specifico riferimento geografico, viene generalmente indicata la cultura o il complesso unitario di culture protostoriche dell'India, che fiorirono per circa un millennio nella valle dell'Indo (dal 2600 al 1600-1500 aC). Le stazioni principali di questa civiltà, secondo i ritrovamenti archeologici finora noti, sono quelle di Harappa nel Punjab e di Mohenjo-Daro nel Sind, i cui nomi vengono assunti alternativamente dagli studiosi per precisare meglio i caratteri di questa civiltà, le cui manifestazioni superano tuttavia la ristretta area del bacino dell'Indo e gli stessi limiti cronologici attestati dai resti e dai reperti dei suoi due centri maggiori.
Harappa. È una località del Pakistan, nel Punjab, situata 20 km ad OSO di Sahiwal. L'organizzazione della città di Harappa risponde a principi urbanistici sconosciuti alle altre civiltà asiatiche, mentre i reperti archeologici (ceramiche invetriate, terrecotte, bronzi, sigilli di steatite con segni pittografici e raffigurazioni, immagini di una dea-madre) mostrano, in apparenza, contatti con le culture soprattutto dell'area mesopotamica.
Mohenjo-Daro. È anch’essa una località del Pakistan, nel Sind, 280 km a NNE di Karachi, sulla destra del fiume Indo. Fu importante centro della civiltà urbana fiorita in questa valle fra il III e il II millennio aC. La sua evoluta organizzazione urbanistica trova rispondenze con la coeva città di Harappa, oltre a riscontri con le culture del Belucistan, della valle dello Zhob e con altre manifestazioni nel Sind. Le campagne di scavo iniziate nel 1922 hanno accertato, attraverso una sequenza di nove strati, che Mohenjo-Daro fu soggetta a più ricostruzioni. Il suo maggior splendore si ebbe tra il 2500 e il 1500 aC, momento, quest'ultimo, in cui la vita della città pre-ariana sembra essersi arrestata improvvisamente per l'invasione degli Ariani, cioè di quelle popolazioni indoeuropee che verso la fine del III millennio si erano stabilite sull’altipiano iraniano.
Gli Ari giunsero in India a ondate successive a partire da circa il 1500 aC, sopraffacendo nel loro progressivo stanziarsi verso est e poi verso sud le popolazioni già da millenni impiantatesi nel subcontinente. Nonostante gli sforzi di non mescolarsi in alcun modo con le genti vinte e sottomesse - dividendo così la società in caste rigide - gli Ari finirono per amalgamarsi etnicamente e culturalmente con esse dando vita a una nuova e complessa civiltà della quale la massima espressione fu rappresentata dai Veda, pilastri di tutto il pensiero filosofico e religioso indiano fino ai giorni nostri.
Fig. IV. 4 - La Valle dell’Indo. Sia Mohenjo-Daro che Harappa - attualmente in Pakistan - sorgevano in una fascia di esteso territorio che fra il 3500 e il 1500 aC era pieno zeppo di centri di vita urbana, circondato da aree commerciali dotate di centri urbani secondari.
Molti credono che il pollo venne addomesticato nella Valle dell’Indo intorno al 2000 aC partendo dal Gallo Rosso della giungla. Da qui si sarebbe diffuso dapprima verso est, quindi verso ovest, completando così il giro del Globo.
Non tutti accettano questo punto di vista e alcuni pensano che anche le altre 3 specie selvatiche di Gallus abbiano dato il loro contributo alla nascita del pollo domestico. Altri credono che i ceppi del Sudest Asiatico siano stati addomesticati separatamente e che abbiano preso origine da una o più specie di galli della giungla ormai estinte. Altri non recedono dal loro punto di vista secondo cui in Birmania, da tempi remoti, esisteva un centro di addomesticamento, e che da qui i polli si sono sparsi in tutte le direzioni, con prime evidenze archeologiche in Cina e nella Valle dell’Indo.
Le recenti ricerche effettuate in Cina, e il ritrovamento di fossili di Gallus in Europa, impongono una revisione dell’origine del pollo.