Vol. 1° -  VII.5.1.

Qualche cenno sulle razze nipponiche

Shokoku: caratterizzato da un dorso lungo, è prevalentemente allevato a Kyoto e dintorni; forse discende da soggetti importati dalla Cina nell’era Heian (800-1200) oppure in tempi ancor più remoti (7-9 dC) - - . Il suo nome deriva dalla lettura giapponese dei caratteri cinesi usati per Chang-kuo, che corrisponde a un’area situata nel distretto sudorientale dell'antica Cina da cui questa razza fu importata in Giappone.

Totenko: anch’esso caratterizzato da una sella lunga, oltre al fatto di esibirsi in un canto prolungato che abitualmente raggiunge i 10-15 secondi. Nacque nella prefettura di Kochi e sembra condividere l’origine dell’Onagadorì.

Onagadorì: caratteristica peculiare è la lunga coda. Spesso in Europa e in America è denominato Yokohama, generando confusione con la razza cui spetta di diritto il nome Yokohama. Le piume della coda non vanno incontro a muta annuale, potendo così superare i 10 metri. Originò nella prefettura di Kochi nel 1700.

Hinaidorì: pollo da carne nato nella prefettura di Akita, incrocio tra Shamo e polli indigeni dell’area di Akita.

Koeyoshi: altra razza dal lungo canto, considerata frutto dell’incrocio Tomaru con Shamo.

Tomaru: anche questa è una razza dal lungo canto ed è distribuita nella zona della prefettura di Niigata. Si suppone che i suoi antenati siano stati importati dalla Cina nel XVI-XVII secolo.

Shamo: è il Combattente Giapponese per antonomasia, che si presume originato da un Malesioide importato dalla Tailandia nel XVI-XVII secolo. Lo Shamo si suddivide in numerose varietà; sono state prese in esame la gigante O shamo, la nana Ko shamo e la varietà Kinpa della prefettura di Akita.

Chabo: la Nana Giapponese, altrimenti denominata Nagasaki; forse discendente da polli dell’Indocina importati nel XVI-XVII secolo, presente in numerose varietà e dotata di svariati tipi di piumaggio. Sono state indagate le varietà Katsura (bianca coda nera), Goishi (pomellata) - - , Ginzasa (grigia).

Tosajidorì: è la razza più antica tra quelle originarie del Giappone. Si tratta della varietà nana della Jidorì, nativa della prefettura di Kochi.

Satsumadorì: distribuita nella prefettura di Kagoshima, è ritenuta frutto di incroci tra Shokoku, Shamo e polli indigeni della zona di Kagoshima. Usata in passato per combattimento.

Nagoya: creata nel 1900 con incroci tra polli indigeni della zona di Nagoya, Cocincina fulva e altre razze.

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