Vol. 1° -  IX.8.8.c.

I polli di Cabral

Nell'aprile del 1500 Cabral toccò la costa americana oltre 1.000 km più a nord di Magellano. Tra i componenti della spedizione poteva contare su Pedro Vaz de Caminha, cronista, narratore esperto capace di osservazioni e di descrizioni dettagliate, tanto da guadagnarsi il titolo di primo etnologo del Brasile.

Cabral si trattenne solo 9 giorni: navigando lungo la costa incontrò svariate popolazioni di indigeni che dimostrarono la loro nudità intrisa della più disarmante spontaneità; ne fu informato Re Manoel I con una lettera di Vaz de Caminha, inviata subito in Portogallo con una nave sottratta appositamente alla flotta, la Lemos, comandata dal capitano Gaspar de Lemos. Insieme alla relazione giunsero in patria alcuni tronchi di Caesalpinia echinata.

Il cronista di Cabral notò che nella nuova terra non vi erano animali domestici, né bovini, né pecore, né maiali, né polli. Non era presente alcun cereale, ma solo la manioca. Ecco perché i diari di bordo di Cabral sono dettagliati. E soprattutto non si fa menzione di aver scambiato oggetti locali con polli portoghesi. Gli scambi ci furono, ma si trattò solo di manufatti. Si sa che Cabral non volle assolutamente cedere la sua collana d’oro nonostante le insistenze. Due polli, se glieli avessero chiesti, li avrebbe dati pur di tacitare i capi tribù.

 sommario 

 avanti