La formazione di pigmento in
seno alle cellule produttrici di melanina si verifica in un organulo citoplasmatico distinto,
noto come melanosoma, contenente proteine strutturali, tirosinasi e
verosimilmente altre proteine funzionali.
Nei melanociti si formano due
tipi fondamentali di melanosoma:
§
eumelanosoma, nero o marrone, piuttosto
grande, ellittico, bastoncellare, con matrice proteica altamente organizzata
§
feomelanosoma, rossiccio, sferico, composto
da piccoli granuli aggregati in modo lasso.
Abitualmente i melanociti dell’epidermide producono un
solo tipo di melanosoma, mentre nel topo aguti
lo stesso melanocita può sintetizzare un tipo di melanosoma dopo l’altro
durante la formazione del pelo. La coesistenza di eumelanosomi e feomelanosomi
nei melanociti è stata osservata anche in un raro caso di disordine
pigmentario umano.
Fig. XXVII.
4. – Melanosomi
Melanosomi
giganti e melanosomi normali
ingranditi 12.900 x nel citoplasma di
cheratinociti di uomo.
Le proteine strutturali e la tirosinasi non vengono
incorporate nel melanosoma simultaneamente, sebbene ambedue si formino sui
ribosomi connessi alle membrane. Le proteine strutturali vengono assemblate
entro il reticolo endoplasmatico liscio (REL) oppure
nei corpi multivescicolari collegati al reticolo endoplasmatico granulare
(REG). Dal canto suo, la tirosinasi viene assemblata in una particolare area
dell’apparato di Golgi, per dar luogo successivamente a piccole vescicole,
le coated vesicles o acantosomi, che
trasferiscono l’enzima ai premelanosomi, dove le proteine strutturali sono
già state assemblate.
Trascrizione e traduzione interagiscono probabilmente tra loro, interferendo non solo con la velocità di sintesi del melanosoma ma anche col potenziale melanogenetico di questo organulo.
Non è tuttavia chiaro quale sia il meccanismo che regoli in modo specifico l’avvio della sintesi degli enzimi e delle proteine strutturali presenti nei vari compartimenti subcellulari del melanocita.
Nuovi dati a disposizione indicano che gli acantosomi giocano un ruolo che va al di là di
un semplice fatto passivo, in quanto non si limiterebbero a trasportare
passivamente e a trasferire la tirosinasi dall’apparato
di Golgi al premelanosoma.