Vol. 2° -  XXVII.5.1.

Ontogenesi dei melanosomi

La formazione di pigmento in seno alle cellule produttrici di melanina si verifica in un organulo citoplasmatico distinto, noto come melanosoma, contenente proteine strutturali, tirosinasi e verosimilmente altre proteine funzionali.

Nei melanociti si formano due tipi fondamentali di melanosoma:

§ eumelanosoma, nero o marrone, piuttosto grande, ellittico, bastoncellare, con matrice proteica altamente organizzata

§ feomelanosoma, rossiccio, sferico, composto da piccoli granuli aggregati in modo lasso.

Abitualmente i melanociti dell’epidermide producono un solo tipo di melanosoma, mentre nel topo aguti lo stesso melanocita può sintetizzare un tipo di melanosoma dopo l’altro durante la formazione del pelo. La coesistenza di eumelanosomi e feomelanosomi nei melanociti è stata osservata anche in un raro caso di disordine pigmentario umano.

Fig. XXVII. 4. – Melanosomi
Melanosomi giganti e melanosomi normali
ingranditi 12.900 x nel citoplasma di cheratinociti di uomo.

Le proteine strutturali e la tirosinasi non vengono incorporate nel melanosoma simultaneamente, sebbene ambedue si formino sui ribosomi connessi alle membrane. Le proteine strutturali vengono assemblate entro il reticolo endoplasmatico liscio (REL) oppure nei corpi multivescicolari collegati al reticolo endoplasmatico granulare (REG). Dal canto suo, la tirosinasi viene assemblata in una particolare area dell’apparato di Golgi, per dar luogo successivamente a piccole vescicole, le coated vesicles o acantosomi, che trasferiscono l’enzima ai premelanosomi, dove le proteine strutturali sono già state assemblate.

Trascrizione e traduzione interagiscono probabilmente tra loro, interferendo non solo con la velocità di sintesi del melanosoma ma anche col potenziale melanogenetico di questo organulo.

Non è tuttavia chiaro quale sia il meccanismo che regoli in modo specifico l’avvio della sintesi degli enzimi e delle proteine strutturali presenti nei vari compartimenti subcellulari del melanocita.

Nuovi dati a disposizione indicano che gli acantosomi giocano un ruolo che va al di là di un semplice fatto passivo, in quanto non si limiterebbero a trasportare passivamente e a trasferire la tirosinasi dall’apparato di Golgi al premelanosoma.

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