Lessico


Anfiarao

Indovino-guerriero della mitologia greca, re d'Argo. Partecipò alla spedizione dei Sette contro Tebe, per istigazione della moglie Erifile, pur sapendo che sarebbe andato incontro alla morte.

Durante la battaglia, mentre stava per essere ucciso, fu inghiottito dalla terra in una voragine apertasi per l'intervento di Zeus. Divenne così immortale e seguitò a profetare dall'altro mondo: a Oropo, in Attica, esisteva un oracolo dell'eroe. La sua fine fu vendicata dal figlio Alcmeone uccidendo Erifile, in ossequio al giuramento fattogli.

Il commediografo latino Gaio Cecilio Stazio (forse Milano ca. 230 - ? 166 aC)  lo celebra nella Tebaide.

La biblioteca di Alessandria aveva 44 commedie di Aristofane (di cui 4 dubbie, forse opera di Archippo). A noi sono giunti, oltre a 11 commedie intere, i frammenti di altre 30.


Amphiaraus ad bellum Thebanum proficiscitur

In mythologia Graeca Amphiaraus fuit filius Oeclis Hypermnestraeque, maritus Eriphylae. Amphiaraus, una cum Adrasto (fratre Eriphylae) et Iphi, fuit rex Argus; fuit etiam vates, facultate a Iove data, et inventor ignispicii [ Plinius, Naturalis historia 7.203]. Suadente uxore, contra Thebas militavit, se moriturum bene sciens.

Tiburnus, aut filius [Plinius, Naturalis historia 16.237] aut nepos Amphiarai, condidit urbem Tibur Latii. Praecepta de fabis Amphiarao adscripta citantur in Geoponicis Graecis [Geoponica 2.35.6-8].