Lessico


Symphorien Champier

Nato alla fine del 1471 o all’inizio del 1472 a Saint-Symphorien-sur-Coise (3.211 abitanti nel 2005 - dipartimento del Rodano, Francia) - morto a Lione verso il 1539-1540. Umanista a medico. Figlio di un notaio farmacista, studiò a Parigi e a Montpellier prima di trasferirsi a Lione. A partire dal 1509 circa, esercitò la professione di medico alla corte lorenese. Seguì le armate francesi in Italia nel 1515, dove fu fatto cavaliere sul campo di battaglia di Marignano e ammesso al Collegio dei medici di Pavia. Nel 1529, durante un tumulto, i suoi rapporti altolocati e il suo disprezzo per il popolo causarono il saccheggio della sua abitazione. Champier si ritirò allora dalla politica e trascorse gli ultimi anni di vita in una sempre maggiore povertà.

Fatto importante, egli introdusse in Francia le idee italiane sulla medicina e sulle scienze occulte; un’ampia quantità di cronache a di altre produzioni letterarie gli diedero, a quel tempo, notevole fama. In medicina, fu strenuo oppositore dell’insegnamento tradizionale basato sulle opere degli autori arabi. Champier considerò queste ultime come corruzioni delle antiche dottrine greche, in particolare di Galeno nei cui lavori, da poco riscoperti in lingua originale, egli pretese di vedere tutto quanto era necessario a un medico.

Champier mostrò di avere molta familiarità con i nuovi testi galenici, sia in traduzione sia nell’originale, tentando inoltre di costruire un sistema che mettesse d’accordo Ippocrate, Galeno, Platone a Aristotele. Fece anche conoscere in Francia le idee occultistiche discusse in Italia da Marsilio Ficino (1433-1499), Pico della Mirandola (1463-1494) e dalla loro cerchia.

La passione per l’occultismo è perlomeno ambigua. Champier era consapevole dei pericoli insiti in un coinvolgimento con demoni e arti magiche, e ciononostante riconobbe la toro esistenza e l’influenza che esercitavano sulla propria medicina. Fu al corrente delle applicazioni eseguite dagli arabi dall’alchimia alla farmacologia, ed ebbe anche la preparazione necessaria per utilizzare la Cabala ebraica nell’interpretazione della Bibbia. Ricondusse i fondamenti del suo lavoro di medico ai misteri di Esculapio e agli incantesimi dei maghi, che neppure Galeno aveva totalmente rifiutato. Egli fece altresì valere gli insegnamenti tradizionali della Chiesa, essendo fra l’altro in contatto con i maggiori teologi a lui contemporanei. Preferì seguire la strada indicata da Erasmo piuttosto che i Valdesi del suo paese.

Champier resta una figura ambigua: uomo di polso, desideroso di notorietà (tradusse egli stesso alcuni suoi scritti medici in francese per renderli accessibili a chirurghi e farmacisti), e di novità; egli incanalò idee altrui dall’Italia verso la Francia, che le condividesse o no.

Medico fu anche suo nipote, Jean Bruyérin-Champier, che nel 1560 pubblicava a Lione il De re cibaria in cui passa in rivista tutti i cibi noti ai suoi tempi, dedicando a ciascuno un capitolo.

Bibliografia

De quadruplici vita, Lyon 1507.
Symphonia Platonis cum Aristotele et Galeni cum Hippocrate, Paris 1516.
Speculum Galeni, Lyon 1517. [potrebbe corrispondere al
Practica nova in medicina. Aggregatoris lugdunensis domini Simphoriani Champerii de omnibus morborum generibus: ex traditionibus grecorum, latinorum, arabum, penorum ac recentium auctorum: aurei libri quinque. Item ejusdem aggregatoris liber "De omnibus generibus febrium" (Venetiis: per heredum Octaviani Scoti ac sociorum, 1515)]
(Vivian Nutton in Dizionario biografico della storia della medicina e delle scienze naturali - Franco Maria Ricci, Milano, 1985 – con piccole aggiunte personali)

Symphorien Champier

Tra i personaggi noti che svolsero attività a Pavia nei secoli passati figura Symphorien Champier, medico, letterato e poeta francese (nato nel 1471 e morto verso il 1539) che scrisse anche di medicina. Fu archiatra del duca di Lorena (Lotaringia). A Pavia praticò medicina per qualche tempo e fu docteur regent de l'Université de Pavie, come è specificato sul frontespizio di un suo libro. In uno dei suoi trattati, intitolato Clysterum Campi Secundum Galeni Mentem ac Græcorum Medicorum Doctrinam, riportò le opinioni di molti medici dell'antichità con l'obiettivo di dimostrare la superiorità di Galeno e gli errori degli Arabi e dei loro seguaci moderni. L'inizio del titolo di quel trattato, forse per il suo carattere curioso, fu citato da Rabelais nel catalogo scherzoso della biblioteca di Saint-Victor.

Verso il 1525 Champier pubblicò un libro intitolato Le Myrouel des Appothiquaires et Pharmacopoles, par Lequel il Est Démonstré Comment Appothiquaires Communément Errent en Plusieurs Simples Médicines Contre l'Intention des Grectz, de Hypocras, Galien, Oribase, Paule Egynette et Aultres Grectz. Item les Lunectes des Cyrurgiens et Barbiers Auquelles Sont Démonstrées les Reigles et Ordonnances et la Voye par Lesquelles se Doybvent Reigler les Bons Cyrurgiens Lesqueulx Veullent Vivre Selon Dieu et la Religion Crestiene. (A quell'epoca autori ed editori non si prefiggevano la brevità nei titoli.) Il "myrouel" (oggi scritto miroir) è lo specchio, e le "lunectes" sono gli occhiali, entrambi usati in senso figurato. Sembra di capire che gli apothicaires dovrebbero specchiarsi nella scienza medica e i chirurghi, non essendo a quella altezza, dovrebbero almeno fare uno sforzo per vederne i meriti. È interessante notare che l'autore menziona i barbieri, che a quell'epoca esercitavano anche la chirurgia (o almeno la venesezione), come spiegherà con orgoglio il Figaro di Beaumarchais. Le due parti del libro di Champier contengono esortazioni e consigli da parte del medico agli apothicaires e ai chirurghi, piuttosto che critiche negative e accuse come avverrà più tardi e come vedremo nel seguito di questo articolo. Nel suo tentativo, come faranno molti altri medici francesi, Champier basa la sua autorità su quella dei Greci antichi tra cui Ippocrate, Galeno, Oribasio e Paolo di Egina.

(http://chifar.unipv.it/museo/Console/Spz/p16.htm)

Symphorien Champier (1471-1538) est un médecin lyonnais, allié à la famille de Bayard par sa femme Marguerite Terrail. Docteur en médecine de Montpellier, il exerce son art à Lyon aux côtés de François Rabelais, où il crée le Collège des médecins de Lyon. Sa renommée est considérable dans cette ville qui était, au XVIe siècle, le plus grand centre de production de livres médicaux en France avec des éditeurs comme Sébastien Gryphe (c'est d'ailleurs à Lyon que le médecin Michel de Notre-Dame, Nostradamus, a publié ses fameuses Centuries vers 1546). Auteur de plus de cinquante ouvrages qui touchent à la médecine, aux mathématiques et aux sciences, à l'archéologie, à la poésie, à la morale et à la théologie.