Lessico
Sofocle
da Veterum illustrium philosophorum etc. imagines
(1685)
di Giovanni Pietro Bellori (Roma 1613-1696)
Eschilo! Eschilo! Che qui si Sofocle!
Attenti! Le scale sono
Euripide
e se cadi Tucidide.
Tragediografo greco (Colono - demo
dell'Attica 2 km a nord di Atene - 497 o 496 - Atene 406 aC). Di ricca famiglia,
poté avere un'educazione accuratissima in ogni campo; per la musica ebbe a
maestro il celebre Lampro. La tradizione vuole che nel 480 fosse scelto per la
sua bellezza e bravura a capeggiare il coro dei giovani che cantarono il peana
per la vittoria di Salamina. Vinse il primo concorso tragico nel 468, battendo
Eschilo,
e da allora ottenne lungo successo.
Dalla prima moglie, Nicostrata, ebbe due figli e un altro dalla seconda. Prese parte alla vita politica di Atene, che allora stava costituendo il suo impero marittimo e conosceva lo splendore di tutte le arti. Nel 443-442 fu tesoriere della confederazione attica, e per due volte venne eletto stratego: nel 440, con Pericle, partecipando alla soppressione della rivolta di Samo, e nel 427 con Nicia; nel 413 fu uno dei probuli incaricati di preparare, dopo l'esito disastroso della spedizione contro Siracusa, una nuova costituzione oligarchica.
immagine di Sofocle
tratta dall'enciclopedia svedese Nordisk
familjebok
Spirito profondamente religioso, attese in particolare al culto di
Asclepio,
per cui scrisse un peana; durante la peste del 430-427 accolse in casa sua la
statua di questa divinità, in attesa che fosse collocata nel tempio: perciò
dopo la morte venne a sua volta venerato dagli Ateniesi come un eroe, col
titolo di Dessione (Ospite).
Fu amico di Pericle, di Erodoto,
del filosofo Archelao. È descritto come un uomo retto e fortunato, anche
nella morte, che lo raggiunse novantenne, risparmiandolo dalle sventure
conseguenti alla sconfitta di Atene nella guerra peloponnesiaca; vuole la
leggenda che finisse soffocato da un acino d'uva o per lo sforzo compiuto
declamando un lungo brano dell'Antigone o per la gioia di una vittoria
teatrale. Molti altri aneddoti infiorarono la sua biografia, come quello
famoso del processo intentatogli dal figlio Iofonte, con l'accusa di non saper
amministrare i beni di famiglia per la tarda età: Sofocle si sarebbe difeso
leggendo ai giudici l'Edipo a Colono, che proprio in quei giorni andava
componendo.
La tradizione gli attribuisce la composizione di 123 drammi e la conquista di 24 vittorie nei concorsi teatrali, il che porta a 96 le sue opere vittoriose. Ancora nel secolo IV la sua memoria era viva presso gli Ateniesi, che su iniziativa dell'oratore Licurgo posero una sua statua nel teatro di Dioniso.
Liber chronicarum – 1493
di Hartmann Schedel (Norimberga 1440-1514)