Lessico
Erodoto
da Veterum illustrium philosophorum etc. imagines
(1685)
di Giovanni Pietro Bellori (Roma 1613-1696)
In greco Hëródotos.
Storico greco (Alicarnasso in Caria
ca. 485 - forse Atene ca. 425 aC). Appartenne a una
famiglia assai influente nella quale il sangue greco si mescolava con quello
cario. Per sfuggire alle persecuzioni di Ligdami II, che governava sotto il
protettorato persiano, Erodoto sarebbe fuggito a Samo, da dove rientrò in
patria dopo la cacciata del tiranno.
Già nel
454 aC intraprese una serie di viaggi, che lo portarono ad Atene, dove pare
abbia iniziato la composizione dei suoi scritti, in Egitto, Fenicia,
Mesopotamia e sulle coste del Mar Nero. Via via raccoglieva materiale storico
ed etnografico; nel 446 era di nuovo ad Atene, intento alla stesura di altre
parti della sua opera. La loro pubblica lettura suscitò nella città
fortissimo interesse; se ne trovano echi nel teatro di un grande amico di
Erodoto, Sofocle.
A sua volta il contatto con la capitale culturale del mondo greco d'allora, dominata dalla personalità di Pericle, agì profondamente non solo sulla cultura, ma anche sulla visione storica di Erodoto e fece maturare più chiaramente il disegno della sua opera. Nel 444 egli partiva alla volta dell'Italia meridionale con una spedizione inviata da Pericle a fondare la colonia di Turi, sul luogo dell'antica Sibari.
Gli eventi
successivi della sua vita sono assai incerti; quasi sicuro pare il suo ritorno
in Grecia e la pubblicazione, postuma, delle sue Storie nel 425 aC. Le Storie
ci sono giunte per intero, divise dai grammatici alessandrini in 9 libri,
ciascuno col nome di una Musa. Il I narra la conquista dell'Asia da parte dei
Medi e dei Persiani, fino alla morte di Ciro il Grande. Il II libro riguarda
l'Egitto, prendendo lo spunto dalla sua conquista a opera del successore di
Ciro, Cambise. Il III libro prosegue con la morte di Cambise e la presa del
potere di Dario e l'ordinamento da lui dato all'impero. Nel IV libro si hanno
la spedizione di Dario in Scizia e quella del satrapo Ariande a Cirene, con
descrizione dei Paesi conquistati. A questo punto l'attenzione si sposta
decisamente verso l'Occidente e il racconto diviene più lineare e serrato:
prodromi delle guerre tra Persiani e Greci, con l'insurrezione della Ionia
(libro V); partenza degli eserciti di Dario e loro sconfitta a Maratona a
opera degli Ateniesi nel 490 aC (libro VI); successione di Serse sul trono di
Persia e nuova, più grandiosa spedizione in Grecia per terra e per mare, lo
scontro delle Termopili (libro VII); evacuazione di Atene da parte degli
abitanti, animati da Temistocle
,
occupazione della città da parte dei Persiani e loro clamorosa sconfitta
nelle vicine acque di Salamina, l'anno 480 aC (libro VIII); ulteriore
sconfitta della spedizione per terra a Platea, l'anno successivo, e conquista
di Sesto sull'Ellesponto da parte degli Ateniesi nel 478 aC (libro IX).
La varietà del materiale riunito nell'opera, le frequenti digressioni etnografiche e romanzesche, la sproporzione delle parti hanno fatto nascere spontaneamente il problema della sua composizione: se Erodoto avesse ben chiaro un piano di lavoro fin dall'inizio, o se esso sia venuto maturando solo successivamente.