Vol. 2° -  XXV.

IL COLORE

Questo capitolo è fondamentale per la comprensione dei colori, grazie ai quali qualsiasi essere risulta visibile, sia vivente che inanimato. Si tratta ovviamente di una sezione specialistica che non è assolutamente difficile. Anzi, incontrando via via la risposta a tanti perché, diventa addirittura affascinante.

Spesso ci capita di non soffermarci ad analizzare fenomeni cui siamo abituati fin dalla nascita, in quanto le nostre esperienze fanno parte ormai di un prezioso bagaglio che siamo andati arricchendo col tempo e forse, proprio per questo, non abbiamo mai messo in discussione le nostre convinzioni.

Vorrei rivolgermi a coloro che vogliono intraprendere l’arduo incarico di giudicare forma e colori del Pollo, senza scordarne l’uovo. È bene che non solo i futuri Giudici, ma anche coloro che lo sono da lustri, pongano per un attimo in disparte quella sicurezza che ci accompagna sin dall’infanzia, in quanto si presenta l’occasione di analizzare le leggi del cromatismo e di valutare serenamente se corrispondano all’esperienza personale.

Non mancherà lo spunto per chiedersi se l’ambiente in cui il giudizio viene formulato non contenga luci che farebbero piombare l’allevatore più esperto in un comprensibile sgomento. Infatti egli non potrebbe tacere almeno a se stesso che con la luce del sole i colori dei suoi soggetti parevano giusti e rispondenti allo standard.

La responsabilità del Giudice è grande, è sempre stato così da che mondo è mondo, perlomeno da quando l’uomo ha sentito l’esigenza d’un arbitro cui affidare il suo operato. Al Giudice non è richiesto di ricalcare le orme di Re Salomone, ma solo di non offrire il fianco a critiche dovute all’improvvisazione.

Mi sia concesso un appunto, che potrebbe sembrare un grido d’allarme. Nessuno è tenuto a svelare i segreti personali, tanto meno se di natura medica. Ma non passi per la mente a chicchessia di far parte della schiera dei Giudici se per caso è daltonico! Ciò è accaduto…

Ciò accade tuttora!

Naturalmente ne fanno le spese solo i puri di spirito, ai quali, come è prassi, viene carpita la buona fede: al Pollo e al suo Allevatore.

Basta coi preamboli, in quanto è tempo di passare al pratico.

Ecco una definizione di colore:

sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione.

La luce bianca del sole è costituita da radiazioni elettromagnetiche con lunghezze d’onda comprese tra 0,4 µm del violetto e 0,75 µm del rosso. I colori semplici oggettivi sono infiniti, poiché la lunghezza d’onda della luce varia in modo continuo, non netto.

Tuttavia, per comodità di riferimento, sono stati fissati 7 colori fondamentali, i colori dell’iride, cosiddetti in omaggio a Iride, personaggio mitologico greco, personificazione dell’arcobaleno, messaggera alata degli Dei, dotata di piedi veloci come il vento.

Arcobaleno autunnale - 28 novembre 2003

A volte un arcobaleno secondario, più scuro e più largo, è visibile all'esterno dell'arco primario. L'arcobaleno secondario è provocato da una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia. Come risultato della seconda riflessione i colori dell'arcobaleno secondario sono invertiti rispetto a quelli del primario, con il blu all'esterno e il rosso all'interno. L'area di cielo posta tra l'arcobaleno primario e quello secondario è detta banda di Alessandro - Alessandro di Afrodisia - che la descrisse per primo.

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