La luce visibile viene generata dalle regioni più esterne degli atomi quando essi vengono riscaldati. Ogni atomo è costituito da una nuvola di elettroni che orbita attorno a un nucleo centrale e il numero di elettroni per ogni orbita è limitato.
Quando un
materiale viene riscaldato, gli atomi che lo compongono cominciano a vibrare
più rapidamente, urtandosi a vicenda con più forza, di modo che alcuni
elettroni possono saltare verso orbite di maggior energia, assorbendo in
questa fase energia termica. Nel momento successivo ricadono nei posti vacanti
che si erano creati ai livelli inferiori, liberando energia. Quest’ultima
appare sotto forma di radiazione
elettromagnetica che si propaga allontanandosi dall’atomo.
Dal momento che varia la quantità di energia liberata da
un elettrone durante la sua ricaduta, varia pure il colore della radiazione
emessa. Se viene liberata una quantità relativamente grande di energia, si
origina una luce blu o ultravioletta. Un salto che implichi un’energia
inferiore dà luogo all’emissione di luce rossa o infrarossa. In ogni caso
tutti i colori della luce visibile, insieme alle radiazioni infrarosse e
ultraviolette, rappresentano soltanto una piccola parte della banda di
radiazioni, che si estende dai raggi X di alta energia alle onde radio di
bassa energia.
La misurazione dei vari colori presenti nella luce
visibile varia tra una sorgente luminosa e l’altra. In fotografia - e anche
su certe lampadine moderne - l’insieme delle radiazioni emesse da un certo
tipo di luce viene spesso descritto in termini di temperatura di colore,
espressa in Kelvin (K), unità scientifica
internazionale per la misurazione della temperatura. Per trasformare in gradi
centigradi una temperatura espressa in Kelvin, basta semplicemente sottrarre
273.
Si immagini un pezzo di ferro che venga riscaldato iniziando dalla temperatura ambiente. Portato a 1.000 K, il ferro emette una gamma piuttosto estesa di lunghezze d’onda, la maggior parte delle quali è compresa nella zona dell’infrarosso, percepita sotto forma di calore.
Quando il ferro è riscaldato a 3.000 K, continua a emettere radiazioni di ogni specie, una parte delle quali è sotto forma di luce visibile, sufficiente a far risplendere il ferro. Tuttavia, la maggior parte dell’emissione si trova ancora nella zona dell’infrarosso e in proporzione la luce emessa contiene una maggior quantità di radiazioni rosse rispetto alla luce del sole.
Quando il ferro è riscaldato a 6.000 K, all’incirca la temperatura della superficie del sole, la maggior parte della radiazione si trova entro lo spettro visibile, con prevalenza del blu-verde. All’occhio, il ferro brilla di luce bianca calda.
Se il ferro viene riscaldato sino all’evaporazione e
il vapore viene portato a 20.000
K, temperatura che corrisponde a
quella di alcune fra le stelle più calde, il valore di picco verrà a
trovarsi nell’ultravioletto. A occhio nudo il vapore apparirà di un vivido
colore blu. Poiché in certe condizioni la luce blu del cielo è
caratterizzata da uno spettro analogo, si dirà che essa possiede una
temperatura di colore di 20.000 K. Questo valore non ha relazione alcuna con
la reale temperatura dell’aria a qualsiasi altitudine, perché la luce del
cielo non viene emessa dai gas contenuti nell’aria, bensì viene da essi
diffusa.
A
mezzogiorno
di una giornata serena il colore della luce del cielo -
non la luce solare diretta - è influenzato dalla diffusione da parte delle
singole molecole dell’aria. Una piccola percentuale di luce solare viene
assorbita e immediatamente di nuovo irradiata da una molecola in tutte le
direzioni: la luce blu viene diffusa in misura molto maggiore del rosso, e la
luce ultravioletta in misura ancora superiore.
Quando l’atmosfera è satura di vapor acqueo, di particelle di polvere o smog, sono di nuovo le lunghezze d’onda più corte a essere maggiormente influenzate. Ma siccome queste particelle assorbono un po’ di blu, la luce proveniente da un cielo coperto è meno blu di quella proveniente da un cielo sereno e ha una temperatura di colore di circa 9.000 K.
La luce trasmessa dalle nuvole ha ancora una minor
preponderanza di blu. Le pellicole a colori per luce diurna sono tarate per un
miscuglio di luce solare diretta e luce proveniente dal cielo sereno, con
qualche nuvola bianca.