Lessico


Alsine - Helxine
Myosotis

Come è facile intuire, senza una descrizione appropriata, e senza un'adeguata iconografia, l'identificazione delle piante descritte dagli autori antichi richiede salti mortali ed estrema pazienza se si vuole arrivare a un minimo di comprensibilità. Alle carenze descrittive si sono magari aggiunti errori di trascrizione, per cui se non si adotta la calma è molto facile piombare nel caos più completo.

Per fortuna Pierandrea Mattioli è stato un validissimo medico che ci aiuterà a districarci dalle pastoie utilizzando il suo Commentarii in libros sex Pedacii Dioscoridis Anazarbei De Materia Medica (1554).

I riferimenti ai capitoli del testo di Dioscoride possono essere diversi da quelli riportati nei vocabolari di greco, ma adottiamo la numerazione di Mattioli dedotta a sua volta da quella di Jean Ruel che fu il traduttore di Dioscoride e il cui testo viene utilizzato da Mattioli.

Alsine

Il sostantivo femminile ἀλσίνη – sul cui significato disquisiremo tra poco – deriva dal sostantivo neutro ἄλσος che significa boschetto, bosco sacro, recinto sacro.

In Teofrasto ἀλσίνη corrisponde alla parietaria.

In Dioscoride IV,82 ἀλσίνη corrisponde alla Stellaria media, detta comunemente passerina, paperina, gallinella, mordigallina, centone, centonchio. Dioscoride afferma che dal punto di vista farmacologico l'alsine ha le stesse proprietà dell'helxine, cioè della parietaria. Dioscoride dice anche che alcuni chiamano l'alsine myosotis, cioè, orecchia di topo, che però sappiamo corrispondere al nostro non ti scordar di me. Mattioli ci fornisce i nomi toscani dell'alsine nel 1500: centone, pavarina, pizzagallina.

In castigliano la Stellaria media è detta Herba paxareira, Pajarera, cioè erba passerina, usata per alimentare i piccoli dei passeri, gli uccellini, ma è anche detta alsine: “Stellaria Media. Herba paxareira. Pajarera. Son abondosas nas beiras dos ríos galegos. Vese sobre todo nos camiños de acceso os ríos. Tamén en labradíos e xardíns. As flores son moi curiosas. A planta ten ata 40 cms. As follas son pecioladas, aovadas, acuminadas, excepto o pecíolo que as veces ten oelos ciliados. Flores en axilas de verdes brácteas, en grupos de 5. Sépalos de 3-7 mm.; pétalos profundamente bífidos, blancos ou verdosos. Anteras violeta. Semillas pardo - roxizo oscuro. Prefere as terras cultivadas pero tamén se ve preto dos ríos. En castelán chámase Alsine.”

Nella trascrizione del testo di Plinio deve essersi verificato un errore, per cui quando parla degli effetti benefici dell'helxine sull'inappetenza dei polli si dovrebbe verosimilmente leggere alsine.

Ecco l'alsine contro l'inappetenza annuale dei polli di Plinio: Naturalis historia VIII,101: Palumbes, graculi, merulae, perdices lauri folio annuum fastidium purgant, columbae, turtures et gallinacei herba quae vocatur helxine [alsine], anates, anseres ceteraeque aquaticae herba siderite, grues et similes iunco palustri.

Il testo di Plinio dedicato all'alsine rispecchia appieno quello dell'alsine di Dioscoride, anche circa l'odore di cocomero di quest'erba: Naturalis historia XXVII,23-24: Alsine, quam quidam myosoton appellant, nascitur in lucis, unde et alsine dicta est. Incipit a media hieme, arescit aestate media. Cum prorepit, musculorum aures imitatur foliis. Sed aliam docebimus esse quae iustius myosotis vocetur. Haec eadem erat quae helxine, nisi minor minusque hirsuta esset. Nascitur in hortis et maxime parietibus. Cum teritur, odorem cucumeris reddit. [24]  Usus eius ad collectiones inflammationesque, item eadem omnia quae helxines, sed infirmius. Epiphoris peculiariter inponitur, item verendis ulceribusque cum farina hordeacia. Sucus eius auribus infunditur.

Helxine

Il sostantivo femminile ἑλξίνη potrebbe derivare dal verbo ἕλκω che oltre ai numerosi significati nel senso di trascinare, possiede anche quello di storcersi.

In Dioscoride la ἑλξίνη identifica due piante nettamente diverse:

1) il vilucchio - Convolvulus arvensis – che i miei polli mangiano molto volentieri, forse tanto come la passerina; Mattioli in IV,35 aggiunge che i toscani lo chiamano vilucchio minore o campanella; è detta anche cissampelos, cioè edera-vite o vite ederacea, da κισσός = edera e ἄμπελος = vite. Secondo Mattioli Plinio quando parla del fiore del giglio si riferisce al vilucchio chiamandolo convolvulum: Naturalis historia XXI,23: Est flos non dissimilis illi in herba, quam convolvulum vocant, nascens per frutecta, nullo odore nec crocis intus, candorem tantum referens ac veluti naturae rudimentum lilia facere condiscentis.

2) la parietaria - Parietaria officinalis – che Mattioli classifica come Helxine altera in IV,81 aggiungendo che non corrisponde assolutamente a quella helxine che Plinio annoverò tra le piante fornite di aculei in Naturalis historia XXI, 96  Scolymus carduorum generis ab his distat, quod radix eius vescendo est decocta. mirum, quod sine intervallo tota aestate aliud floret in eo genere, aliud concipit, aliud parturit. aculei arescente folio desinunt pungere. Helxine rara visu est neque in omnibus terris, a radice foliosa, ex qua media veluti malum extuberat contectum sua fronde. huius vertex summus lacrimam continet iucundi saporis, acanthicen mastichen appellatam. – Infatti la parietaria è molto comune, mentre questa helxine spinosa è rara visu, e Mattioli non si permette di identificarla.

Auricula muris - Myosotis
Non ti scordar di me

Dioscoride in II,179 relativo a μυός ὦτα chiude il capitolo dicendo che alcuni chiamano alsine questa pianta. Mattioli ne fornisce la raffigurazione, che corrisponde al non ti scordar di me.

Myosotis: dal greco myosøtís-ídos oppure myósøton - orecchio di topo - con riferimento alla forma delle foglie; sempre in greco questa pianta viene anche chiamata orecchie di topo, cioè myós ôta. Genere di piante della famiglia Boraginacee con una cinquantina di specie proprie delle regioni temperate, diffuse particolarmente in Europa e nell'Australia. Sono erbacee con foglie semplici, alterne, spesso pubescenti, e piccoli fiori azzurri o blu, raccolti in cime scorpioidi. Nei luoghi umidi e lungo i fossi di tutta Italia è frequente Myosotis scorpioides = Myosotis palustris, specie polimorfa nota comunemente con il nome di “non ti scordar di me”, coltivata per ornamento in diverse varietà. Specie di piccole dimensioni, frequente negli alti pascoli alpini, è il Myosotis alpestris.

Myosotis alpestris
foto Elio Corti - 1972

Vilucchio  
Convolvolus arvensis

Dal latino volgare *voluculum, dal classico volgere, avvolgere, attorcigliare. Pianta della famiglia Convolvulacee originaria delle regioni temperate europee e infestante di campi e siepi. È un'erba perenne, strisciante o rampicante, con foglie intere, picciolate e lanceolate; i fiori, imbutiformi, presentano colorazione rosea o bianca.

Field Bindweed

Flower with red velvet mites

Convolvulus arvensis (Field Bindweed) is a species of bindweed, native to Europe and Asia. It is a climbing or creeping herbaceous perennial plant growing to 0.5-2 m high. The leaves are spirally arranged, linear to arrowhead-shaped, 2-5 cm long, with a 1-3 cm petiole. The flowers are trumpet-shaped, 1-2.5 cm diameter, white or pale pink, with five slightly darker pink radial stripes.

There are two varieties:
Convolvulus arvensis var. arvensis. Leaves broader.
Convolvulus arvensis var. linearifolius. Leaves narrower.

Although it produces attractive flowers, it is often unwelcome in gardens as a nuisance weed due to its rapid growth and choking of cultivated plants. It has been introduced to North America, where it is an invasive species in some areas. Its dense mats invade agricultural fields and reduce crop yields; it is estimated that crop losses due to this plant in the United States exceeded US$377 million in the year 1998 alone.

Other common names, mostly obsolete, include lesser bindweed, European bindweed, withy wind (in basket willow crops), perennial morning glory, smallflowered morning glory, creeping jenny, and possession vine. It is called leli in Punjabi.

In one of the tales collected by Jacob and Wilhelm Grimm, Our Lady's Little Glass, this flower is used by Our Lady to drink wine with when she helps free a wagoner's cart. The story goes on to say that "the little flower is still always called Our Lady's Little Glass."

Alsine moderna

Genere di piante erbacee della famiglia Cariofillacee. Si tratta di piccole specie per lo più di montagna (per esempio Alsine verna) con fiori minuscoli, a 5 petali bianchi o rosei, fusti molto gracili, nodosi e foglie strette, opposte. In Italia, oltre alla verna, sono presenti numerose altre specie: termifolia, mucronata, flaccida, biflora, laricifolia, graminifolia, aretioides, sedoides, lanceolata e geniculata. Fuori dall’Italia esistono, per esempio, le specie media e segetalis.