Da Roncesvalles a Santiago de Compostela
Un cammino per tutti
Lo afferma Emanuele Palazzolo
Emanuele
Palazzolo
Via Colombo 94 - tel 091-8681954
90049 Terrasini PA
Il cammino di 790 km è stato fatto da una persona che ha superato da poco i 66 anni di età ed è stato fatto in un tempo di 27 giorni all’inizio della primavera del 2011 senza nessuna preparazione atletica e senza documentazione, anche se mi era stato consigliato di documentarmi.
Ciò significa che chiunque può essere in grado di fare il cammino da Roncesvalles (comune della Spagna nella provincia di Navarra) fino a Santiago de Compostela (capoluogo della comunità autonoma della Galizia nella provincia di La Coruña), tenendo presente delle considerazioni di primaria importanza per le persone anziane.
La prima cosa che io ritengo di primaria importanza è che per fare il cammino di una certa lunghezza ci deve essere una motivazione. Senza motivazione si parte per Santiago e si torna a casa senza aver avuto la soddisfazione di accarezzare la groppa del Santo. Un’altra cosa che ritengo importante è questa: le persone anziane si devono gestire il loro cammino, perché fare degli spropositi può significare rimetterci la pelle, in quanto il cammino significa fatica, pioggia, vento, caldo, freddo e in alcuni punti il cammino è un tormento (guardare la foto dei piedi di un pellegrino che hanno calpestato le montagne della California in 18 giorni, piedi abituati ai lunghi percorsi), quindi necessita di un equipaggiamento idoneo, tipo scarpe, calze, un paio di ciabatte e peso dello zaino.
Meno pesa lo zaino, meglio è il procedere verso Santiago. Secondo la mia opinione, sandali e scarpe da tennis sono da eliminare. Necessitano scarponi che usano i cacciatori, con ramponi che permettono di affrontare qualsiasi percorso. Io mi rivolgo alle persone della mia età di non fare la fesseria di ascoltare i rambo del cammino, essendo un rambo chi compie azioni spettacolari di resistenza o forza, essendo dei rambo del cammino coloro che fanno il cammino in 18 o 23 e anche 30 giorni come ho fatto io.
Costoro non prendono in considerazione che durante il cammino si può crepare. Infatti ho fotografato diverse lapidi per voler dimostrare che di cammino si può anche morire. Io personalmente considero questi morti dei martiri della fede e per me andrebbero al minimo beatificati. Le foto servono a dimostrare il tipo di percorso che si può incontrare, in modo che chi vuol fare il cammino è in grado di poter vedere e valutare ciò che lo attende. Inoltre può vedere durante il cammino delle cose piacevolmente buffe, oppure commoventi:
a) Un giapponese in trolley.
b) Una tedesca che si fa tirare dal cane una carrozzella, portandosi dietro il gatto.
c) Un americano con una strana bicicletta.
d) Un olandese che si tirava un carrettino.
e) Un francese in monopattini, che poi andò a finire in ospedale per contusione a un braccio.
f) Un pellegrino che al carrettino ci aveva legato il cane che, visto un altro cane, potete immaginare la scena, si tirò dietro tutto.
g) Una cosa che mi ha commosso: un ragazzo cieco aiutato da una ragazza. Non l’ho voluto fotografare.
Le foto che seguono servono per dare una visione d’insieme dei paesaggi che si incontrano, dei segnali che indicano il tracciato da percorrere, ma vogliono anche far rivivere, per chi ha fatto il cammino, quei luoghi che sono stati gioia e dolore, un voler rivivere le emozioni quando soli, presi dal dubbio se si era sulla corretta via oppure si era sbagliato percorso, per volontà divina spuntava quella freccia gialla che indicava la giusta direzione.
Io ho fotografato molte fontane che dopo una dura camminata si vedevano all’improvviso per dare un po’ di sollievo all’arsura della fatica. Io ho voluto fotografare anche brande, gabinetti, lavandini e gli ostelli per far vedere dove e come si svolge il cammino intrapreso, tutte quelle scritte, quelle foto, quei pupazzi alle cui motivazioni non sapevo dare una risposta. Sicuramente indicano tante cose contrastanti.
Quelle pietre che sono anche un segnale del passaggio dei pellegrini, le loro impronte che servivano a me per capire che ero sulla giusta via per Santiago. Per concludere consiglio a tutti di portarsi una palla da tennis per massaggiarsi le piante dei piedi sia quando si cammina, sia quando si arriva alla meta giornaliera e sia quando si riparte per raggiungere un altro luogo. Per me è stata molto utile e mi ha aiutato molto nello sbloccare le mie articolazioni.
Dico che il cammino è una cosa personale, ogni singola persona vive la sua esperienza e ritorna diversa da Santiago. Ai prototipi del cammino che sembrano sfrecciare come bolidi dico: <<buon cammino e beati voi che lo potete fare>>, ma alle persone anziane dico: << attente che di cammino si può morire>>.
Buon cammino a tutti!
Emanuele Palazzolo
1
- Martedì 22 marzo 2011
Rifugio
del pellegrino a Roncesvalles
dove ho comprato la credenziale
e alle ore 20 ho assistito alla messa del pellegrino.
2
- Distanza
in km da percorrere.
Ore 7 e 30: freddo, non sapevo dove andare, e tanta voglia di chiamare un taxi
per ritornare là da dove ero venuto.
Una voce dietro di me mi disse in modo deciso <<onde va señor, va a
Santiago, vamos>>.
E io fra me e me <<se lo dici tu>>. Per me non c’era nessuno.
3
- La
voce si è materializzata in un ragazzo argentino,
giocatore di pallone che mi fece da padre per tre tappe,
informandosi continuamente sul mio stato fisico.
4
- Percorso
con la zavorra che mi porto dietro, intono a 20kg.
Il prossimo percorso se lo farò si chiamerà 2kg.
5
- Analista
che analizza l’acqua delle sorgente,
cosa che non ho visto mai nella repubblica del non mi compete.
Tutta l’operazione è durata non più di due minuti.
6
- Parte
del cammino del secondo giorno
con il mio angelo custode.
7
- La
prima vittima del cammino che io ho visto,
un giapponese.
Io ho pensato che la prossima ero io.
8
- Mattina
del terzo giorno,
paesaggio brinato con un contorno di vento freddo.
9
- Io
ho dato i miei scarponi a Xabier , il mio angelo custode,
perché con le sue scarpe scivolava per la fanghiglia,
ma io gliele ho date anche per alleggerire il peso.
10 - Tipo di percorso che si incontra
11
- Modo
di fare il cammino.
Il cane, lei e il gatto che non si vede
in quanto è coperto da lei.
12 - Fame da pellegrino
13
- Qui
non siamo tutti uguali.
Sono pochi coloro che fanno centro.
14
- Composizione
in ferro di pellegrini che vanno a Santiago.
Dicono che il vento si incontra con la via lattea
indicando il cammino da fare.
15 - Massima pulizia per tutte le toilettes da me visitate
16
- Uno
dei tanti segnali che spuntavano per volontà divina
quando ti prendeva la fifa di aver sbagliato strada,
perché per ore eri stato solo
senza vedere in lontananza qualcuno che seguiva le tue orme.
17
- Un
primo piano del mio angelo custode.
Dopo il terzo giorno ci siamo rivisti a Burgos.
Egli ha voluto il mio indirizzo di posta elettronica, ma non ci siamo rivisti
più.
Io a lui devo molto.
18
- Qui
e altrove notiamo un impegno della politica spagnola
verso il turismo portato dal pellegrino,
come nella repubblica delle promesse che per ottenere un impegno politico
dobbiamo aspettare il canto dei galli di Nibas.
19
- Questo
pellegrino mi disse:
<<noi siamo fratelli, prendi queste paia di calze che ti aiuteranno nel
cammino>>.
Per una settimana mi furono di conforto ai miei piedi
che cominciavano ad avere qualche vescica.
20
- Pollaio
in cattedrale a Santo Domingo de la Calzada.
Ogni 15 giorni li cambiano questi polli,
ma non so che fine fanno.
21 - Dormitorio ben curato, ma anche gli altri lo erano.
22
- Un
ragazzo americano di San Paolo del Minnesota
affronta il cammino con questa strana bicicletta.
23 - Forse qualcosa non quadra
24 - Spaghettata da pellegrini
25 - Traffico sulla mulattiera
26 - Non sembrano per nulla affaticati
27 - La Vergine del pellegrino
28 - Il riposo dei rambocamminatori
29 - Come ci si ingegna per faticare meno
30 - Uno dei tanti modi per asciugare il bucato
31 - Batterista giapponese che si fa cogliere dalla fotocamera
32
- Nuova
tecnica di vendita.
Prendi quello che vuoi e fai un'offerta. Rende!
33
- Dal
Portogallo a Roma:
Fatima, Santiago, Lourdes, Roma.
34
- Il
denaro non conosce religione.
Come dire che il denaro non puzza,
ma qualcuno più moderno ha detto che neanche i voti puzzano.
35 - La pietra che ho portato dal mio podere e il mio naso scottato dal freddo.
36
- Alla
croce di ferro lancio all’indietro la pietra che mi son portato dal mio
podere,
con una duplice gioia,
quella di avercela fatta e quella di alleggerire lo zaino di circa 300 grammi.
Un pellegrino ha lasciato un rotolo di carta igienica,
io l'ho visto e gliel'ho portato.
Mi ha detto che l'ha fatto per alleggerire lo zaino.
37
- Alla
croce di ferro c’è di tutto:
dalle foto a scritte di ogni genere, a pupazzi, a ferri di cavallo ecc.
Uno psicologo sarebbe la persona giusta per dare un giudizio.
38
- Dicono
che ci abita l’ultimo templare.
A me non mi pare.
39
- Un
sentiero per me particolare dove Dio mi ha fatto un dono.
Un paio di scarpe morbide e comode
che mi hanno permesso di arrivare a Santiago
e ancora non ho voglia di toglierle.
40
- Il
pellegrino italiano che mi dona le scarpe.
Io ho un paio di scarpe nello zaino per te - così mi disse…
41
- Il
Signore ha voluto giocare con me.
Ho dormito con uno che ha cominciato a russare alle nove di sera
e ha smesso di russare alle sette di mattina.
Ho detto al Signore: qual è il premio che mi merito
per non avere chiuso un occhio?
42
- Il
premio.
Incontro al primo paese un mio paesano americanizzato
che faceva lo stesso cammino ed erano 59 anni che non ci vedevamo.
Io ho ringraziato il Signore per il premio meritato,
e gli ho detto che mi poteva fare chiudere gli occhi per un paio di ore
e magari incontrare Salvatore al secondo paese.
43 - Come dire <<forza Palermo>>
44 - Ancora modi di camminare
45 - Aurora
46 - Sempre modi per faticare meno
47
- Grande
intuizione:
la Spagna è senza immondizia perché ha la monarchia,
questa divisa usata dagli operatori ecologici spagnoli
in Italia la indossano con guanti ed occhiali
coloro che fanno i lavori socialmente inutili,
specialmente nel periodo delle elezioni,
sia amministrative, sia provinciali, sia regionali, sia nazionali.
Come dire che ogni partito di destra, di sinistra, di centro, di periferia
ha un gruppo di parassiti da mantenere a spese delle forze lavorative
che in Italia si assottigliano sempre più.
Vorrei tanto che “Parla Londra” se ne accorgesse.
48 - Sento la meta vicina e sento pesare meno anche la pancia
49 - Gallo e gallina in pellegrinaggio
50 - Messaggio evangelico nei pressi del cimitero dei pellegrini
51 - L’ultimo dei giapponesi in trolley
52
- Zio
e nipoti.
Anche costui si interessava di me, e mi disse che le scarpe erano un dono di
Dio.
Quale pellegrino si mette nello zaino un tipo di scarpe come queste
per poi darle il primo giorno che comincia il cammino?
53 - Monte do Gozo, 4 chilometri da Santiago.
54
- Il
dorso del San Giacomo riceve tutto il mio peso.
E senza l’aiuto dei morti che non sono arrivati alla meta finale
io Santiago lo vedevo in cartolina.
55
- Lunedì 18 aprile 2011
Il dono di Dio, che mi ha permesso di arrivare a Santiago
scattando e scattando 1980 fotografie,
e tornado a casa con piedi usciti dal piedecurista
(se il termine non si può dire, vuol dire che io mi prendo la licenza da
pellegrino).