Ulisse Aldrovandi
Ornithologiae tomus alter - 1600
Liber
Decimusquartus
qui
est
de Pulveratricibus Domesticis
Libro
XIV
che tratta
delle domestiche amanti della polvere
trascrizione di Fernando Civardi - traduzione di Elio Corti
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[342] DE
GALLO PALUSTRI. Cap.
XVI. |
CAPITOLO
XVI IL
GALLO PALUSTRE |
De
Gallo palustri Ornithologus sic scribit: et hanc exhibet iconem: Avis,
quam Scoti, (et Angli quoque, ut conijcio) vocant Gallum palustrem, ane
muuyrcok, Germanice scripserim ein Murhan, Attagenis historiae
subijcienda videtur. Nam et
in summis deliciis habetur, et in locis palustribus (unde nomen)
pascitur, et corpus ei subrussum, aut subflavum, undique punctis
nigricantibus distinguitur. Supercilia, et barbulae e membrana
rubente, ut in reliquis fere Gallis sylvestribus nulla. Effigiem eius ad
nos e Scotia mitti doctissimus vir Io. Ferrerius Pedemontanus curavit.
Haud scio, an eaedem sint aves, de quibus Hector Boethius in Scotiae
descriptione[1]
sic prodidit: Sunt in Scotia Galli, Gallinaeque Sylvestres vocati, qui
frumento abstinent, et enascentibus tantum minutisque cytisi foliis
vescuntur, humanae gulae perquam suaves. Gybertus Longolius Gallinae
sylvestris quoddam genus vocat {Kurbenn} <Kurhenn>, quasi Murhenn:
quam Meleagridem, seu Africanam Gallinam interpretatur: quae itidem in
palustribus locis versatur. Sed Athenaei descriptio[2]
Meleagridum, Scoticis palustribus iam dictis non convenit. In epitome[3]
dubitat, an sit Longolii Gallina palustris. |
L’Ornitologo
scrive così del gallo palustre, e fornisce questa immagine: L’uccello
che gli Scozzesi (e anche gli Inglesi, come reputo) chiamano gallo
palustre, ane muuyrcok,
in tedesco lo scriverei ein Murhan, sembra opportuno metterlo
dopo la descrizione del francolino.
Infatti viene catalogato tra le più grandi delizie, si nutre nei luoghi
paludosi (da cui il nome), il suo corpo è rossiccio o biondiccio,
picchiettato dappertutto da punti nerastri. Le sopraciglia e le ciglia
fatte di una membrana rossa, come in quasi tutti i galli silvestri, è
assente. Il dottissimo uomo piemontese Giovanni Ferrero si è curato che
ce ne fosse mandata la raffigurazione dalla Scozia. Non so se si tratta
degli stessi uccelli dei quali Hector Boëce
ha riferito nella descrizione della Scozia in questo modo: In Scozia
esistono dei galli e delle galline chiamati silvestri che non mangiano
frumento e si nutrono solamente delle foglie che stanno germogliando e
piccole del citiso,
e sono estremamente gradevoli al palato umano. Gisbert Longolius
chiama un genere di gallina silvestre Kurhenn, che suona quasi Murhenn:
che ritiene essere la meleagride o gallina africana:
la quale parimenti vive nei luoghi paludosi. Ma la descrizione di Ateneo
delle meleagridi non si attaglia con le anzidette galline scozzesi
palustri. Nel suo compendio dubita che possa trattarsi della gallina
palustre di Longolius. |
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[1] Scotorum Regni Descriptio.
[2] La descrizione viene fatta da Clito di Mileto - storico del IV sec. aC, discepolo di Aristotele - in Ateneo 655 C-F.
[3] Forse potrebbe trattarsi
del De Animantibus Quadrupedibus
Volatibus, Aquatilibus Scotiae di Hector Boëce.