Lessico
Dario I
Re di
Persia (522-486 aC), figlio di Istaspe, salì al trono spodestando l'impostore
Gaumata, che sosteneva di essere Bardiya, figlio di Ciro il Grande e fratello
di Cambise. Riconosciuto all'inizio solo dalla Battriana e dall'Aracosia,
riconquistò in circa un anno tutti i territori dell'impero, tranne l'Egitto e
l'Asia Minore.
Attese allora alla riorganizzazione dell'esercito (con truppe reclutate fra le popolazioni locali) e del sistema di tassazione. Anche il commercio venne favorito dall'introduzione di un sistema monetario basato sulla moneta aurea detta darico. La politica religiosa di Dario, che dalle iscrizioni appare un fervente adoratore di Ahura Mazda, fu sempre molto tollerante: in Palestina, permise la ripresa dei lavori di ricostruzione (già autorizzata da Ciro) del Tempio di Gerusalemme; in Egitto, fece costruire numerosi templi, oltre a ristabilire la scuola medica di Sais, dove eresse una stele, e ricostruì un canale, già iniziato dal faraone Nekao II, dal Mar Rosso al Mediterraneo.
In Asia
Minore, dopo la riconquista delle colonie greche della Ionia e del Mar Nero,
la Persia si scontrò con la Grecia peninsulare: dopo alterne vicende
(distruzione di Sardi
da parte greca e di Mileto
da parte persiana), la guerra culminò con la
sconfitta dell'esercito persiano a Maratona
(490). La morte sorprese Dario
mentre stava preparando una nuova invasione della Grecia. Il trono di Dario I
passò al figlio Serse I
(486-465 aC) e quindi ad Artaserse I
(465-424 aC) che era figlio di Serse.