C’è da rimanere allibiti di fronte all’elevato numero di mostruosità collezionate da Ulisse Aldrovandi nel secondo volume della sua Ornithologia.
Esse vengono esaminate in De
Monstris, che è il capitolo VIII del
libro XIV. Questi mostri li aveva prevalentemente osservati
lui stesso, come afferma in apertura del capitolo: “…quorum pleraque
ipsimet observavimus…” - la maggior parte dei quali l’abbiamo osservata
noi stessi - e sono precisamente 9 mostruosità su 12.
Le ipotesi su questa abbondante
messe così diligentemente raccolta, nonché perfettamente documentata dal
punto di vista iconografico, possono essere essenzialmente 3:
§
Aldrovandi
fu estremamente fortunato
§
Aldrovandi
aveva assidue relazioni con studiosi, allevatori e contadini, che spaziavano
per tutta l’Italia e per tutta l’Europa
§
la
frequenza delle mostruosità, sul finire del 1500, era assai elevata.
Fra i 6.495 pulcini che ho visto nascere nel mio
allevamento amatoriale - c’era di tutto, dalle razze pure agli ibridi più
strani – ho potuto annoverare tra le bizze della natura solo la Nagasaki
emiarricciata.
Ho voluto estendere il quesito sull’incidenza delle mostruosità nel XX secolo, basata sull’esperienza personale e in continenti diversi. Loyl Stromberg – Minnesota, USA – si dedicò alla produzione di pulcini fino al 1964 quando le condizioni di mercato imposero la chiusura dei suoi e di altri megaincubatoi statunitensi. Egli così affermava in una lettera del 31 luglio 2000:
“Ho fatto nascere
parecchie migliaia di pulcini e solo 3 volte ho avuto l’opportunità di
osservare simili bizzarrie della natura. Una volta nacquero due pulcini
gemelli attaccati per l’estremità delle ali, e quindi forse solo due volte
vidi dei pulcini con una gamba in sovrappiù.”
Irina Moiseyeva di Mosca, in una e-mail del 18-7-2000 affermava che in base alla sua esperienza simili mostruosità sono estremamente rare, e continuava:
“Ho aperto migliaia e
migliaia di uova in cui gli embrioni erano morti. Forse parecchie volte ho
riscontrato embrioni con due teste, ma tali embrioni sono letali e lo stesso
dicasi per i gemelli.”
Non poteva mancare all’appello Mikhail Romanov che con una e-mail del 21-7-2000 così rispondeva al mio quesito:
“Non penso che nel pollo la frequenza delle mutazioni fosse maggiore ai
tempi di Aldrovandi rispetto a oggi. Anzi, è alquanto maggiore oggigiorno a
causa dell’enorme dannoso impatto sulla natura da parte degli esseri umani.
Ti ho per caso mandato l’estratto del lavoro di Bondarenko et al. (di cui
sono co-autore) pubblicato negli atti del XX
World’s Poultry Congress tenutosi a Nuova Delhi nel 1996? Bene, gli
autori hanno osservato 36.606 tra pulcini di un giorno d’età ed embrioni
morti nell’uovo. L’incidenza di anomalie genetiche era dello 0,25%. Una
frequenza praticamente sovrapponibile è stata riscontrata nel tacchino
(0,23%), ma nei palmipedi era più del doppio (0,54-0,56%).”
Aldrovandi invece ha descritto ben 16 mostruosità, di cui 12 furono di sua diretta osservazione.
Un’analisi a posteriori sotto il profilo genetico di quanto stesse accadendo nel 1500 sarebbe oltremodo interessante, e saremmo confortati dal fatto che Aldrovandi forse - e ripeto forse - non era un buffone né un istrione. Per fortuna – visto che non poteva fare altrimenti - ci ha lasciato perlomeno un’iconografia insostituibile, spunto per qualche studioso più volenteroso del sottoscritto.
Ma forse si tratterebbe di uno studio utopico destinato a
naufragare di primo acchito, in quanto credo non esistano fonti attendibili e
documentate su quanto accadesse in avicoltura a quei tempi tanto da permettere
di paragonare e di ampliare i dati di Aldrovandi.
Ad aprire la serie delle mostruosità di Aldrovandi è il Gallus
tripes risalente al 196 aC: era nato in Calabria, dove doveva essercene un’inflazione,
stando alle parole di Ulisse: “Prior itaque hic Gallus tripes cum multis
aliis in {Brutiis} <Bruttiis> olim natus dicitur.”
Nell'appendice a Ornithologiae tomus tertius ac postremus (1603) Aldrovandi aggiunge quattro mostruosità osservate in pulcini e tutti e quattro i nuovi soggetti vengono debitamente riportati anche in Monstrorum historia edito postumo nel 1642 a cura di Bartolomeo Ambrosini (1588-1657). I soggetti con zampe a 5 dita era d'obbligo farli ricomparire tra i mostri, essendo la pentadattilia una mostruosità quasi intollerabile per i delicati occhi di Aldrovandi, il quale aveva tuttavia avuto tra le mani un inesistente Porphyrio pentadattilo, puro frutto della sua contorta e inesauribile fantasia antiscientifica.
13 - Pullicenus monstrificus duplici rostro vel dirrhynchos
14 – Pullicenus quadrupes
15 – Pulcino con ambedue i piedi pentadattili
16 – Pulcino nato a Bologna con uno solo dei tre piedi pentadattilo
Per
i polli mostruosi di Licostene
si veda
la pagina dedicata a questo studioso Alsaziano del 1500.
Licostene
- anno Domini 1488
Monstrum ex ovo galli
Per
il mostro di Licostene nato da un uovo di gallo
fatto trasformare da Aldrovandi in un pene umano
al solo scopo di screditare Licostene
si veda la disquisizione contenuta nella pagina dedicata all'unicorno
Aldrovandi
Monstrum figura Genitalis viri