Vol. 1° -  XI.2.

Excursus storico

Le notizie letterarie che risalgono a Roma Imperiale stanno a indicare un successivo accumulo di variazioni: i resti di polli a Gorsium - avamposto romano in Ungheria - hanno mostrato che uno dei due ceppi allevati aveva un peso circa doppio rispetto all’altro: 1 e 2 kg rispettivamente.

I dati riferiti da Aldrovandi riguardano variazioni note in Europa agli albori del 1600, sia contemporanee che appartenenti al passato, e non stiamo a ripeterle in quanto le abbiamo viste nel capitolo dedicato alla storia del pollo.

Nel XVII e nel XVIII secolo gli Europei trovarono polli quasi ovunque quando esplorarono il mondo. Tuttavia mancano dettagliate descrizioni delle razze incontrate. Polli con piume nere come la loro carne e le loro ossa erano noti in Africa e in India.

I polli dell’America centrale e meridionale sono stati rivendicati come d’origine asiatica, ma alcuni furono certamente introdotti dagli Spagnoli e dagli Olandesi.

Sebbene poco documentate, le razze del Nordeuropa erano più numerose di quelle del sud. I Combattenti Giganti del Sudest Asiatico acquistavano gradualmente notorietà mentre i docili e forti polli della Cina rimanevano isolati per un altro secolo.

Il libro di Main del 1819 è stato stranamente misconosciuto dagli storiografi. È un trattato di pollicoltura francese scritto per lettori inglesi. Include un inventario delle razze allevate o dei tipi noti agli Europei sino al XIX secolo:

Inventario di Main - 1819 (da Crawford)

Flèche

Arricciata

 

Amburgo

Ciuffetto alle orecchie

 

Istmo del Darién

Filippine

 

Persiana

Jago

 

Bahia

Lombardia

 

Cambogia

Mezza India o Giava

 

Sansevarre

Nane

 

Caux

Negro e Pollo Tutto Nero

 

Con 5 e 6 dita

Zampe grandi

 

Pollo Senza Piume

 

 

Quest’elenco, che è più ricco di quello di Aldrovandi, sta ad indicare tanto lo sviluppo di razze locali quanto la scoperta di nuove razze in luoghi lontani. Jago era un modo per denominare il Malese.

L’inventario di Darwin è meglio conosciuto, è più conciso di quello di Main, ma non fornisce meno variazioni genetiche:

Inventario di Darwin - 1860 (da Crawford)

Amburgo

Arricciata o Caffre o Cafra

 

Ciuffata o Polish

Bantam

 

Dorking

Creeper

 

Combattente Inglese

Scodata

 

Cochin o Shangai

Silky

 

Malese
Spagnola

Sooty [fuligginosa = fibromelanotica]

 

 

A fianco della Spagnola c’è un posto vuoto che non ha alcun significato freudiano: è dovuto semplicemente al numero delle razze elencate. Non mi ero accorto della mancanza della Livorno che già nel 1835 emigrava in America [1] . È stato Edmund Hoffmann a farmelo notare (20-2-1995) ed egli si chiede come mai Darwin ebbe una tale svista. D’accordo che il nostro Pollo Italiano non aveva ancora raggiunto la perfezione ottenuta presso gli Statunitensi: forse Darwin lo considerava un semplice discendente dei polli da letamaio che si erano evoluti dopo la disgregazione dell’Impero Romano?

Questi due elenchi, che segnano la fine del secondo stadio evolutivo in cui la deriva genetica e le migrazioni costituivano le forze propulsive preminenti, segnano anche l’inizio della terza fase, quella della pollomania del XIX secolo, allorché si svilupparono e si perfezionarono buona parte delle razze e delle varietà attualmente conosciute. Degno di nota il fatto che nessuna delle due liste include qualcuna delle razze che attualmente dominano l’industria mondiale della carne e delle uova, in quanto scaturite durante il periodo della pollomania.

Nel XIX secolo la Livorno raggiunse gli Stati Uniti e la varietà bianca a cresta semplice ha soppiantato tutte le consorelle nella produzione di uova a guscio bianco. Le uova a guscio marrone sono prodotte commercialmente attraverso ibridi di razze che sono state sviluppate dopo il 1850: Plymouth Rock, New Hampshire, Rhode Island red, Australorp. I broilers sono basati su un incrocio tra Cornish e Plymouth Rock bianca.

Esistono vari modi di redigere un catalogo delle variazioni accumulate in secoli di domesticazione: suddivisione secondo razze, sottorazze, varietà e linee sviluppate per finalità eterogenee: polli da esposizione e d’affezione, polli da trastullo, polli da carne, polli adatti per ricerche di laboratorio, polli non migliorati con la selezione, polli indigeni.

La catalogazione può anche essere fatta in base ai cromosomi e ai geni, e attualmente si può scendere a una classificazione di tipo molecolare.

Il numero di mutazioni descritte nel pollo sono molto numerose: l’edizione aggiornata al 1988 dell’elenco alfabetico redatto da Somes riporta circa 350 loci mutanti. Per fare un confronto, dobbiamo sapere che per la Quaglia Giapponese siamo a 100, a circa 50 per il Tacchino.

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[1] Nel 1835 dal porto di Livorno partì per prima la varietà rossa o pernice, seguita nel 1836 da quella bianca e nel 1870 dalla varietà nera. Si trattava dello stesso pollo posseduto dagli antichi Romani, mai selezionato in Italia (Pascal, 1905). Secondo Skinner (1974, citato da Crawford) la Livorno approdò negli USA fra il 1828 e il 1831.