Vol. 2° -  XXI.2.1.f.

I mostri di Aldrovandi e di Licostene

C’è da rimanere allibiti di fronte all’elevato numero di mostruosità collezionate da Ulisse Aldrovandi nel secondo volume della sua Ornithologia.

Esse vengono esaminate in De Monstris, che è il capitolo VIII del libro XIV. Questi mostri li aveva prevalentemente osservati lui stesso, come afferma in apertura del capitolo: “…quorum pleraque ipsimet observavimus…” - la maggior parte dei quali l’abbiamo osservata noi stessi - e sono precisamente 9 mostruosità su 12.

Le ipotesi su questa abbondante messe così diligentemente raccolta, nonché perfettamente documentata dal punto di vista iconografico, possono essere essenzialmente 3:

§   Aldrovandi fu estremamente fortunato

§   Aldrovandi aveva assidue relazioni con studiosi, allevatori e contadini, che spaziavano per tutta l’Italia e per tutta l’Europa

§   la frequenza delle mostruosità, sul finire del 1500, era assai elevata.

Fra i 6.495 pulcini che ho visto nascere nel mio allevamento amatoriale - c’era di tutto, dalle razze pure agli ibridi più strani – ho potuto annoverare tra le bizze della natura solo la Nagasaki emiarricciata.

Ho voluto estendere il quesito sull’incidenza delle mostruosità nel XX secolo, basata sull’esperienza personale e in continenti diversi. Loyl Stromberg – Minnesota, USA – si dedicò alla produzione di pulcini fino al 1964 quando le condizioni di mercato imposero la chiusura dei suoi e di altri megaincubatoi statunitensi. Egli così affermava in una lettera del 31 luglio 2000:

“Ho fatto nascere parecchie migliaia di pulcini e solo 3 volte ho avuto l’opportunità di osservare simili bizzarrie della natura. Una volta nacquero due pulcini gemelli attaccati per l’estremità delle ali, e quindi forse solo due volte vidi dei pulcini con una gamba in sovrappiù.”

Irina Moiseyeva di Mosca, in una e-mail del 18-7-2000 affermava che in base alla sua esperienza simili mostruosità sono estremamente rare, e continuava:

“Ho aperto migliaia e migliaia di uova in cui gli embrioni erano morti. Forse parecchie volte ho riscontrato embrioni con due teste, ma tali embrioni sono letali e lo stesso dicasi per i gemelli.”

Non poteva mancare all’appello Mikhail Romanov che con una e-mail del 21-7-2000 così rispondeva al mio quesito:

“Non penso che nel pollo la frequenza delle mutazioni fosse maggiore ai tempi di Aldrovandi rispetto a oggi. Anzi, è alquanto maggiore oggigiorno a causa dell’enorme dannoso impatto sulla natura da parte degli esseri umani. Ti ho per caso mandato l’estratto del lavoro di Bondarenko et al. (di cui sono co-autore) pubblicato negli atti del XX World’s Poultry Congress tenutosi a Nuova Delhi nel 1996? Bene, gli autori hanno osservato 36.606 tra pulcini di un giorno d’età ed embrioni morti nell’uovo. L’incidenza di anomalie genetiche era dello 0,25%. Una frequenza praticamente sovrapponibile è stata riscontrata nel tacchino (0,23%), ma nei palmipedi era più del doppio (0,54-0,56%).”

Aldrovandi invece ha descritto ben 16 mostruosità, di cui 12 furono di sua diretta osservazione.

Un’analisi a posteriori sotto il profilo genetico di quanto stesse accadendo nel 1500 sarebbe oltremodo interessante, e saremmo confortati dal fatto che Aldrovandi forse - e ripeto forse - non era un buffone né un istrione. Per fortuna – visto che non poteva fare altrimenti - ci ha lasciato perlomeno un’iconografia insostituibile, spunto per qualche studioso più volenteroso del sottoscritto.

Ma forse si tratterebbe di uno studio utopico destinato a naufragare di primo acchito, in quanto credo non esistano fonti attendibili e documentate su quanto accadesse in avicoltura a quei tempi tanto da permettere di paragonare e di ampliare i dati di Aldrovandi.

Ad aprire la serie delle mostruosità di Aldrovandi è il Gallus tripes risalente al 196 aC: era nato in Calabria, dove doveva essercene un’inflazione, stando alle parole di Ulisse: “Prior itaque hic Gallus tripes cum multis aliis in {Brutiis} <Bruttiis> olim natus dicitur.”

1 – Gallus tripes - Calabria
anno 3767 dalla creazione del mondo, cioè 196 aC

Le date e l'immagine sono tratte da Prodigiorum ac ostentorum chronicon (1557) di Licostene. Nel Monstrorum historia (1642) Aldrovandi riporta due date diverse da queste e che non esistono in Licostene: 3768 e 194. Questo errore di Aldrovandi ci ha permesso di risalire alla fonte della strana datazione, cioè a Licostene.

 

2 – Gallus tripes alius, Grotesco vulgo dicitur

3 – Gallina tripes

4 – Pullus iste tribus pedibus natus tertium habebat, velut ex uropygio enatum.
Aldrovandi – forse freudianamente, anzi, molto freudianamente - non segnala a carico del piede soprannumerario di questo pulcino l’evidentissima pentadattilia, che ai suoi tempi, oltre ad essere considerata una mostruosità, doveva essere di una rarità estrema, tanto da aver conservato nel suo museo un normale piede pentadattilo che gli era stato inviato. La pentadattilia di questo pulcino è in un certo senso anomala, in quanto il dito soprannumerario dovrebbe essere più lungo dell’alluce; salvo che sia l’alluce a essersi formato superiormente al quinto dito atipico, dando luogo così a una pentadattilia inabituale.

 

5 – Sceleton hoc pulli monstrifici est, et superiori pullo fere similis, nisi quod pes e podice natus quinque digitis sit instructus. Stavolta ad Aldrovandi non è sfuggita la pentadattilia, anzi, una esadattilia.
A voler essere pignoli, forse si tratta di due zampe: una tetradattila e l'altra bidattila.

 

6 – Gallus monstrificus quadrupes

 

7 – Gallina quadrupes

 

8 – Pulli gemini unico capite  
Francia – 1551 dC  

La data e l'immagine sono tratte da Prodigiorum ac ostentorum chronicon (1557) di Licostene.

 

9 – Hic vero Gallus quinquepes {Cerae} <Caere> natus memoratur
Cerveteri – anno 3828 dalla creazione del mondo, cioè 125 aC

Le date e l'immagine sono tratte da Prodigiorum ac ostentorum chronicon (1557) di Licostene.

 

10 – Pullus capite gemino

11 – Unicum item caput hi pulli pariter gemini, et parum a superioribus differentes habebant, sed corpora magis quam in illis coniungebantur.

Colmar (Francia) - 1538 dC
Aldrovandi non fornisce questi particolari, che sono invece presenti con quest'immagine in
Prodigiorum ac ostentorum chronicon (1557) di Licostene.  

12 – Capus tripes

Nell'appendice a Ornithologiae tomus tertius ac postremus (1603) Aldrovandi aggiunge quattro mostruosità osservate in pulcini e tutti e quattro i nuovi soggetti vengono debitamente riportati anche in Monstrorum historia edito postumo nel 1642 a cura di Bartolomeo Ambrosini (1588-1657). I soggetti con zampe a 5 dita era d'obbligo farli ricomparire tra i mostri, essendo la pentadattilia una mostruosità quasi intollerabile per i delicati occhi di Aldrovandi, il quale aveva tuttavia avuto tra le mani un inesistente Porphyrio pentadattilo, puro frutto della sua contorta e inesauribile fantasia antiscientifica. 

13 - Pullicenus monstrificus duplici rostro vel dirrhynchos

14 – Pullicenus quadrupes

15 – Pulcino con ambedue i piedi pentadattili

16 – Pulcino nato a Bologna con uno solo dei tre piedi pentadattilo

 

Per i polli mostruosi di Licostene
si veda la pagina dedicata a questo studioso Alsaziano del 1500.

Licostene - anno Domini 1488
Monstrum ex ovo galli

Per il mostro di Licostene nato da un uovo di gallo
fatto trasformare da Aldrovandi in un pene umano
al solo scopo di screditare Licostene
si veda la disquisizione contenuta nella pagina dedicata all'unicorno

Aldrovandi
Monstrum figura Genitalis viri

 

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