Etimologia
botanica
di Alexandre de Théis
1810
Biografie botaniche
A
Aben Bitar
Abdallah–Ben–Ahmed, ou, correctement, Al Beïhar, le vétérinaire, célèbre botaniste et médecin arabe, né à Benana, village près de Malaga. Il voyagea longtemps pour se perfectionner dans la connaissance des plantes. Sa réputation était telle que, lorsqu’il alla en Égypte, il en fut, d’un concert unanime, nommé premier médecin. Mélek Al–Kamil, prince de Damas, le combla de bienfaits, et le nomma intendant général de ses jardins. Il mourut dans cette ville, l’an 646 de l’hégire (1248 de J.–C.). Aben–Bitar a laissé un monument précieux pour la botanique, sous le titre de Recueil de médicaments simples. Cet ouvrage. dont Casiri a fait connaître la préface (Bibl. arab.–hisp., t. 1, p. 278), se divise en quatre parties où l’auteur traite, en suivant l’ordre alphabétique, de toutes les plantes, pierres, métaux et animaux qui ont une vertu quelconque en médecine, avec une telle exactitude, que les ouvrages de Dioscorides, de Galien et d’Oribazius, sont souvent corrigés, et qu’on y trouve des faits et des détails qu’on chercherait en vain dans ces auteurs. On a imprimé à Paris, en 1602, la traduction latine de l’article consacré aux limons dans ce grand traité.
Erik Acharius (Gävle, 10 ottobre 1757 – Vadstena, 14 agosto 1819) è stato un botanico e medico svedese, pioniere della tassonomia dei licheni e conosciuto come "padre della lichenologia". Nato a Gävle, si immatricolò all'Università di Uppsala nel 1773 e fu uno degli ultimi studenti di Linneo. In seguito lavorò presso l'Accademia Reale Svedese delle Scienze, a Stoccolma, e completò i suoi studi medici alla Lund University nel 1782. Nel 1785 fu nominato ufficiale medico cittadino di Vadstena, nel 1789 ufficiale medico distrettuale della Contea di Östergötland, direttore del nuovo ospedale di Vadstena nel 1795 e professore titolare nel 1803. Fu membro della Royal Physiographic Society in Lund, dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze, della Linnean Society of London e della Royal Society of Sciences in Uppsala. Acharius iniziò la classificazione tassonomica dei licheni e relativamente a questo campo pubblicò diverse opere: Lichenographiae Suecicae prodromus (1798) – Methodus lichenum (1803) – Lichenographia universalis (1810) – Synopsis methodica lichenum (1814).
Michel Adanson: naturalista francese di origine scozzese (Aix–en–Provence 1727 – Parigi 1806). Ebbe fama per aver messo a punto un metodo per la classificazione delle piante basato sul confronto dei singoli organi, metodo che illustrò nell'opera Familles naturelles des plantes (1763). In precedenza aveva altresì pubblicato una Histoire naturelle du Sénégal (1757), risultato delle sue esplorazioni in quel Paese dove soggiornò a lungo. Linneo, che gli era contemporaneo e amico, gli dedicò un genere delle Bombacacee, Adansonia.
Adam Afzelius: naturalista svedese (Larv 1750 – Uppsala 1837). Discepolo di Linneo, viaggiò in Guinea (1792) e dal 1812 insegnò medicina all'Università di Uppsala dove fondò l'Istituto Linneano. Tra le sue opere si annoverano: De Vegetalibus suecanis observationes et experimenta (1784), De Rosis suecanis tentamen (1804–43). Gli si deve anche una esauriente biografia di Linneo.
William Aiton (Hamilton, 1731 – Londra, 2 febbraio 1793) è stato un botanico scozzese. Dopo aver appreso l'arte del giardinaggio, nel 1754 lasciò la Scozia alla volta di Londra, dove divenne assistente di Philip Miller, allora sovrintendente dell'Orto botanico di Chelsea. Nel 1759 venne assunto nei nuovi Royal Botanic Gardens di Kew, dove lavorò sino alla sua morte. Alla sua opera si devono numerose innovazioni nella struttura dei Kew Gardens. Nel 1789 pubblicò Hortus Kewensis, catalogo delle specie coltivate. Una seconda edizione, riveduta e ampliata, fu pubblicata nel 1810–1813 da suo figlio William Townsend Aiton (1766–1849), che gli successe alla guida dei Kew Gardens e fu incaricato dal re Giorgio IV di costruire i giardini del Padiglione reale di Brighton.
Frédéric–Louis Allamand, né vers le 5 février 1736 à Payerne dans le canton de Vaud en Suisse et mort après 1803, est un botaniste suisse. Il se rend à Leyde aux Pays–Bas en 1749 pour vivre avec son oncle, Jean–Nicolas–Sébastien Allamand. Il commence des études de littérature à l'université de Leiden, qu'il abandonne pour suivre celles de médecine. En 1760, il rejoint la marine hollandaise comme médecin. Durant son service, il visite de nombreux lieux dont le Suriname et le Guyana. Il quitte la marine pour devenir médecin à la cour du tsar à Saint–Pétersbourg. En 1793, il retourne à Leyde pour travailler à l'université. La date de sa mort est inconnue mais il est mentionné pour la dernière fois dans un document officiel de l'université en 1803. Il est l'un des correspondants de Carl von Linné et décrit plusieurs genres de plantes lui–même. Le genre Allamanda est nommé en son honneur. § Frédéric–Louis Allamand (February 5, 1736, Payerne, Vaud – after 1803) was a Swiss botanist. Born in Payerne, Switzerland, he moved to Leiden, Netherlands in 1749 to live with his uncle, Jean–Nicolas–Sébastien Allamand (1713–1787), a professor in philosophy and mathematics at Leiden University, well known naturalist, member of the Royal Society and correspondent of Benjamin Franklin. Frédéric started to study literature at the university of Leiden, however later changed to study medicine. 1760 he joined the Dutch marine as a ship's doctor. During his time at the marine he visited among other places Suriname and Guyana. Afterwards he became doctor at the tsar's court in St. Petersburg. 1793 he returned to Leiden to work at the university again. The date of his death is unknown, in 1803 he was last mentioned in a document of the university. He was a correspondent of Carolus Linnaeus, and described several plant genera himself. The genus Allamanda is named in his honor. The standard author abbreviation F.Allam. is used to indicate this individual as the author when citing a botanical name.
Carlo Ludovico Allioni: botanico e medico italiano (Torino 1728–1804). Figlio del Medico Consulente di Re Vittorio Amedeo II, Carlo Ludovico Allioni si laureò in Medicina a Torino nel 1747 e viene ammesso al Collegio dei Medici; si dedicò inizialmente all'esercizio della professione, ottenendo addirittura la carica di protomedico del re Vittorio Amedeo III di Savoia. Ben presto, però, la sua attenzione fu catturata dalle Scienze Naturali e, in particolare, dallo studio delle specie vegetali. Il suo nome, infatti, è ricordato soprattutto per i suoi studi e i suoi lavori nel campo della botanica. Professore all'Università di Torino e prefetto dell'Orto Botanico (1760–81), compì particolari studi sulla flora indigena del Piemonte, che per la grande ricchezza delle informazioni rivestono tuttora notevole interesse: Flora pedemontana (1785), in 3 volumi; Synopsis methodica horti taurinensis; Rariorum Pedemontii stirpium specimen primum (1755); Auctarium (1789). Raggiunse larga notorietà e fece parte di numerose accademie scientifiche, italiane e straniere; come medico lasciò vari scritti soprattutto per quanto concerne lo studio delle malattie esantematiche.
Charles Alston (1683–1760) è stato un botanico e medico scozzese. Allevato dalla duchessa di Hamilton, che sperava di vederlo intraprendere gli studi di diritto, Alston preferì dedicarsi alla medicina e alla botanica. Nel 1715 si recò a Leida per seguire i corsi di Herman Boerhaave (1668–1738) e fu lì che incontrò Alexander Monro (1697–1797). Tornati a Edimburgo, Alston e Monro impressero un nuovo orientamento all'insegnamento della medicina. Alston divenne professore di botanica e farmacia presso la Facoltà di Medicina e, al tempo stesso, ebbe l'incarico di dirigere l'Orto botanico della Facoltà. Nel 1740 pubblicò un elenco delle specie officinali coltivate nell'Orto botanico: Index of the plants in the Edinburg Garden, e nel 1753 un'introduzione alla botanica intitolata Tyrocinium Botanicum Edimburgense. In quest'ultima opera egli critica il metodo di classificazione utilizzato da Linneo e basato sugli organi riproduttivi dei vegetali. Ebbe come allievo Alexander Garden (1730–1791). Il botanico Robert Brown (1773–1858) gli dedicò il genere Alstonia delle Apocinacee.
Alzate y Ramírez
José Antonio Alzate y Ramírez (novembre 1737 – 2 février 1799), est un scientifique, journaliste et théologien mexicain, qui publia de nombreux articles en médecine, en botanique et en zoologie. Originaire de la municipalité d'Ozumba, dans l'État de Mexico, il a étudié dans l'ancien Colegio de San Ildefonso et est diplômé de théologie en 1756. Il fut prêtre pendant quelques années tout en s'intéressant en parallèle aux matières scientifiques. Il se lance ensuite dans plusieurs expéditions à travers tout le pays et se consacre véritablement à la science. De 1768 à 1772, il publie ses propres recherches dans l'hebdomadaire Diario literario de México (Journal littéraire du Mexique) qui changea ensuite de nom en Asuntos varios sobre ciencias y artes, contenant des informations sur les nouveautés scientifiques et littéraires. De 1787 à 1788, il créa la revue Observaciones sobre física, historia natural y artes útiles. Elle traite de plusieurs thèmes comme la médecine, l'astronomie, la météorologie, ainsi que la physique et la chimie. Il contribua aussi Gaceta de literatura de México de 1788 à 1795 et à la Gaceta de México de 1784 à 1797. Il fut également membre du Real Jardín Botánico de Madrid et correspondant de l'Académie Royale des Sciences de Paris. En son honneur, on fonda en 1884 la Sociedad Científica Antonio Alzate qui changea de nom en 1930 en Academia Nacional de Ciencias.
Giacinto Ambrosini, fratello di Bartolomeo, nato a Bologna nel 1605, anno della morte di Ulisse Aldrovandi, assunse il titolo di filosofo e medico nel 1629. Per parecchi anni esercitò nel Ginnasio, insieme con il fratello, l’insegnamento dei Semplici e collaborò con lui nella pubblicazione delle opere postume di Aldrovandi; da ultimo si occupò anche delle dimostrazioni botaniche nell’Orto, avendo Bartolomeo, morto nell’anno 1657, lasciato libero il posto. Pubblicò un’opera nella quale enumerò, con grande precisione, tutte le piante esistenti a quel tempo nell’Orto, Hortus Studiosorum: Bononiae consitus (1657), aggiungendo anche molte descrizioni e immagini mai pubblicate prima. Cominciò a lavorare alla Phytologia, opera molto ampia edimpegnativa, un dizionario di botanica col quale si propose di trattare tutte le specie di piante. Il primo volume fu pubblicato nel 1666, ma l’opera non fu portata a termine. Morì nell’anno 1672.
Johann Amman, or Johannes Amman (22 December 1707 Schaffhausen – 14 December 1741 St Petersburg), was a Swiss–Russian botanist, a member of the Royal Society and professor of botany at the Russian Academy of Sciences at St Petersburg. He is best known for his Stirpium rariorum in Imperio Rutheno sponte provenientium icones et descriptiones published in 1739 with descriptions of some 285 plants from Eastern Europe and Ruthenia (now Ukraine). The plates are unsigned, though an engraving on the dedicatory leaf of the work is signed "Philipp Georg Mattarnovy", a Swiss–Italian engraver, Filippo Giorgio Mattarnovi (1716–1742), who worked at the St. Petersburg Academy. Amman was a student of Herman Boerhaave at Leyden from where he graduated as a physician in 1729. He came from Schaffhausen in Switzerland in 1729 to help Hans Sloane curate his natural history collection. Sloane was founder of the Chelsea Physic Garden and originator of the British Museum. Amman went on to St Petersburg at the invitation of Johann Georg Gmelin (1709–1755) and became a member of the Russian Academy of Sciences, regularly sending interesting plants, such as Gypsophila paniculata, back to Sloane. Linnaeus maintained a lively correspondence with Amman between 1736 and 1740. Amman founded the Botanical Garden of the Academy of Sciences on Vasilyevsky Island in St Petersburg in 1735. In 1739 he married Elisabetha Schumacher, daughter of Daniel Schumacher, the court librarian in St Petersburg. Ammania of the Lythraceae was named not for Johann Amman, but for Paul Amman (1634–1691), botanist, physiologist and director of the Hortus Medicus at the University of Leipzig and who published work on Materia medica in 1675. Johann Amman is denoted by the author abbreviation Amman when citing a botanical name.
Paul Amman (1634–1691), German physician and botanist. Amman was born at Breslau in 1634. In 1662 he received the degree of doctor of physic from the university of Leipzig, and in 1664 was admitted a member of the society Naturae Curiosorum, under the name of Dryander. Shortly afterwards he was chosen extraordinary professor of medicine in the above–mentioned university; and in 1674 he was promoted to the botanical chair, which he again in 1682 exchanged for the physiological. He died at Leipzig in 1691. He seems to have been a man of critical mind and extensive learning. Opere – Medicina Critica (1670) – Paraenesis ad Docentes occupata circa Institutionum Medicarum Emendationem (1673) – Supellex Botanica, hoc est: Enumeratio Plantarum, quae non solum in Horto Medico Academiae Lipsiensis, sedetiam in aliis circa Urbem Viridariis, Pratis ac Sylvis &c. progerminare solent: cui Brevis accessit ad Materiam Medicam in usum Philiatrorum Manuductio (1675) – Character Naturalis Plantarum (1676) – Irenicum Numae Pompilii cum Hippocrate (1689).
Ammiano Marcellino: storico latino (Antiochia ca. 330 – forse Roma ca. 400). Trascorse la sua vita, assai attiva, sotto gli imperatori Costanzo II, Giuliano, Gioviano, Valentiniano I e Valente. Già in servizio a corte, nel 353 fu posto al seguito del generale Ursicino, comandante degli eserciti d'Oriente, che accompagnò in varie guerre; nel 360 fu col nuovo imperatore Giuliano, che molto ammirava, nella campagna militare contro la Persia, per poi ritirarsi, dopo la morte dell'imperatore (363), ad Antiochia e lì iniziare ricerche e studi storici. In seguito si trasferì a Roma, dove attese alla composizione della sua opera, che è anche l'unica fonte di notizie per la sua vita: una storia di Roma, col titolo Res gestae, dall'ascesa al trono di Nerva (96), continuando dunque le Historiae di Tacito, fino alla morte di Valente (378). Dei 31 libri originari a noi sono giunti però solo gli ultimi 18, che coprono un periodo di 25 anni: è così evidente che il racconto si faceva molto più minuzioso con l'avvicinarsi ai tempi dell'autore. La preparazione letteraria di Ammiano fu certamente molto accurata, soprattutto nei riguardi di Tacito, che prese a modello anche stilistico; ma il fascino drammatico del racconto nasce piuttosto dall'esperienza che Ammiano ebbe dei fatti: la sua è spesso la narrazione di un testimone oculare e l'opera di un contemporaneo, che giudica anche severamente uomini e cose, senza per questo trascurare le indagini o sacrificare l'oggettività di un vero storico. – Ammiani Marcellini Res gestae Liber XXX – III 1. Secuto post haec anno, Gratiano adscito in trabeae societatem Aequitio consule, Valentiniano post vastatos aliquos Alamanniae pagos munimentum aedificanti prope Basiliam, quod appellant accolae Robur, offertur praefecti relatio Probi, docentis Illyrici clades.
Anacreonte, in greco Anakréøn, (Teo, circa 570 aC – circa 485 aC) è stato un poeta greco antico. Combatté, perdendo lo scudo come Archiloco e Alceo, contro l'invasione persiana, dovendo tuttavia abbandonare la patria a seguito della sconfitta. Visse a lungo alla corte di Policrate di Samo, dove incontrò Ibico e Simonide, dei Pisistratidi ad Atene e degli Aleuadi in Tessaglia. Una leggenda narra che sia morto piuttosto vecchio per un acino d'uva, visto che la tradizione, peraltro non proprio condivisa da tutti gli storici, ha tramandato l'immagine di un Anacreonte fin troppo dedito al bere. La sua opera, ordinata dai filologi alessandrini, consta di 5 o 6 libri (di cui ci rimangono 160 frammenti) di Scolii, ionici quanto al dialetto, ma eolici quanto al contenuto, che trattano di temi vari tra cui, soprattutto, quelli del convivio, dell'amore e del canto. La sua ispirazione non è profonda come quella di Saffo e Alceo, ma è caratterizzata da un sentimentalismo leggero e superficiale attraverso il quale Anacreonte cerca di consolarsi dalle sventure e di cantare efebi (soprattutto Batillo) e cortigiane. Numerose furono le imitazioni che della sua poesia si fecero nell'Età Ellenistica in varie imitazioni dei temi conviviali ed erotici dette Anacreontiche. A Roma questo genere si diffuse di più delle opere autentiche. Orazio è considerato un continuatore dei modi e dei toni di Anacreonte. Un'ode di intonazione amorosa o bacchica composta a imitazione di quelle di Anacreonte viene detta "anacreontica". Nella metrica greca è "Anacreontico" un tipo di dimetro frequente nella poesia di Anacreonte. Alla figura di Anacreonte è dedicata una nota opera / balletto di Jean–Philippe Rameau, l'Anacréon. Crizia, il cui avo aveva conosciuto bene Anacreonte, lo definì in un epigramma, come un animatore di banchetti, un amante della cetra, un seduttore di donne, un dolce cantore privo di tristezza. Nella famosa saga del Ciclo della Fondazione di Asimov, Anacreon è il nome di un pianeta Esterno molto vicino a Terminus, il mondo centrale della Prima Fondazione.
Luigi Anguillara, quelquefois en français Louis d'Anguillara, (1512–1570) était un botaniste italien XVI siècle. Il a laissé un ouvrage remarqué sur les simples sous le titre de Semplici, dell' eccelente Luigi Anguillara, li quali in piu pareri a diversi nobili huomini scritti appaiono, et nuovamente da M. Giovanni Marinello mandati in luce (Venise, 1561).
Giovanni Battista Giuseppe Fabiano Sebastiano d'Asburgo–Lorena, arciduca d'Austria (Firenze, 20 gennaio 1782 – Graz, 11 maggio 1859), (in tedesco: Johann von Österreich) fu il tredicesimo figlio del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, divenuto poi imperatore del Sacro Romano Impero e di Maria Ludovica di Borbone. Spinto dal fratello, l'imperatore Francesco II, coltivò inizialmente ambizioni militari che svanirono dopo la sconfitta di Hohenlinden (1800), le poco brillanti azioni in Tirolo e i tardivi interventi ad Aspern ed a Wagram (1809) contro Napoleone. Allora Giovanni si dedicò alla Stiria. Egli sviluppò un grande interesse per la natura, la tecnica e le scienze della terra. Raccoglieva minerali e si dedicava all'alpinismo e alla caccia.
Pietro Arduino (Caprino Veronese, 18 luglio 1728 – Padova, 13 aprile 1805) è stato un agronomo, botanico e naturalista italiano. Storico custode dell'orto botanico di Padova, dal 1765 fu il primo al mondo a ricoprire una cattedra di agricoltura (Cathedra ad Agriculturam Exsperimentalem) presso l'Università di Padova. Le sue osservazioni furono molto apprezzate dal grandissimo naturalista Linneo, che gli dedicò un genere nuovo di piante (Arduina, della famiglia Apocinacee) e una specie delle Labiate: la Teucrium arduini. L'opera di Arduino si svolse nella botanica e nell'agraria; della prima si hanno due soli lavori: Animadversionum botanicorum specimen (1759), che illustra, anche con figure, dodici specie di piante coltivate nell'orto botanico di Padova; il secondo lavoro botanico è Animadversionum botanicorum specimen alterum (1764), nel quale illustra più di venti specie nuove o rare, indigene ed esotiche. Nel campo dell'agraria restano una dozzina di lavori. Il lavoro più esteso è Memorie di osservazioni e di esperienze etc. (1766), che contiene pregevoli dati sulla utilizzazione di 16 piante. Collaborò con il Giornale d'Italia di Francesco Griselini. A lui è intitolata la biblioteca Centro Interdipartimentale di Servizi di Agripolis, il Campus universitario che è sede delle facoltà di Agraria e di Medicina Veterinaria dell'Università di Padova.
Benedictus Aretius, Aretius étant dérivé de la traduction de son vrai nom de famille Marti: botaniste et théologien né à Batterkinden, canton de Berne, vers 1505, mort le 22 avril 1574. Il fut nommé, en 1548, professeur de logique à Marbourg, mais retourna à Berne année suivante pour prendre la direction du gymnase. Il y devint, en 1563, professeur de langues, et enseigna plus tard la théologie d'après les doctrines de Calvin. Aretius s'occupait beaucoup de l'étude des plantes; il acquit sa réputation de botaniste par un premier ouvrage, donnant la description et la flore de l'Oberland bernois: Descriptio Stockhorni et Nessi montium in Bernartium Helveticorum ditione et nascentium in eis stirpium, publié dans Valerius Cordus, Annot. in Dioscor.; Zurich, 1561 in–fol. On lui doit encore: Brevis cometarum explicatio, etc.; Berne, 1556, in–4; – Opus physicum et medicum de gradibus et compositionibus medicamentorum; Zurich, 1572, in–8; – Problemata theologica continentia praecipuos nostrae religionis locos brevi et dilucida ratione explicatas; Lausanne, 1574–1576, in–fol., – enfin un grand nombre d'autres ouvrages sur la théologie et même des commentaires sur Pindare, Genève, 1587, in–4, dans lesquels il s'est montré helléniste distingué. (Dr L. Hn).
Francisco Arjona, catedrático de botánica de la Universidad de Cádiz, que vivió a fines del siglo XVIII.
Peter Artedi (latinizzato in Petrus Arctaedius); ittiologo svedese (Anundsjö 1705 – Amsterdam 1735) allievo di Linneo, fondatore della sistematica scientifica dei pesci. § Peter Artedi est un naturaliste suédois, né le 10 mars 1705 à Anundsjö dans la province d'Ångermanland (Suède) et décédé le 27 septembre 1735 à Amsterdam (Pays–Bas). Dans l'intention de devenir homme d'église, il se rend, en 1724, à l'Université d'Uppsala pour y étudier la théologie mais il s'intéresse alors à la médecine et à l'histoire naturelle, spécialement l'étude des poissons. En 1728, son compatriote Carl von Linné (1707–1778) arrive à son tour à Uppsala; une amitié lie bientôt les deux hommes. En 1732, ils quittent ensemble Uppsala, Artedi pour la Grande–Bretagne et Linné pour la Laponie; avant leur départ, ils se lèguent mutuellement leurs manuscrits en cas de décès. Artedi se noie accidentellement à Amsterdam où il avait été engagé pour réaliser le catalogue des collections du cabinet de curiosités d'Albertus Seba (1665–1736), un richissime Néerlandais qui avait constitué l'une des plus riches collections d'histoire naturelle de son temps. Suivant leur accord, Linné hérite des manuscrits d'Artedi qui publie sa Bibliotheca Ichthyologica et sa Philosophia Ichthyologica, accompagnées d'une biographie de leur auteur, à Leyde en 1738. Il suit une classification basée sur un ordre, puis un genre et une espèce. Il distingue ainsi quatre ordres de poissons et un regroupant les cétacés. Il détaille 47 genres et 230 espèces. Artedi n'utilise pas un système binomial, c'est Linné qui l'instaure dans son édition. Ainsi Artedi cite Zeus ventre aculeato, cauda in extremo circinata que Linné simplifie en Zeus faber. Cette espèce avait été nommée Faber sive Gallus Marinus par Guillaume Rondelet (1507–1566) et par d'autres auteurs Piscis Jovii. Jovii est traduit par Zeus par Artedi et le nom de Rondelet, faber, devenant le nom spécifique. Anarhichas Lupus marinus nostras devient grâce à Linné Anarhichas lupus et Clupea, maxilla inferiore longiore, maculis nigris carens: Harengus vel Chalcis Auctorum, Herring vel Hering Anglis, Germanis Belgis devenant plus simplement Clupea harengus. Linné écrivit: « Ainsi périt, à la fleur de l'âge et à l'apogée de sa force, celui qui était l'ornement et la gloire de son pays ! [...] Le plus éminent des ichtyologues péris dans les ondes, lui qui avait consacré son existence à la découverte de leurs habitants ! » Le genre Artedidraco lui est dédié.
Asclepiade di Bitinia: medico greco d'origine asiatica (Prusa, Bitinia, 130 a C – Roma ca. 40 a C). Dopo aver studiato filosofia e medicina ad Alessandria, svolse l'attività di medico ad Atene e quindi a Roma (dal 91), dove divenne tanto famoso da contribuire fondamentalmente a modificare la scarsa considerazione in cui sino ad allora era tenuta presso i Romani l'arte sanitaria. Seguace della scuola atomistica, concepì il corpo umano come costituito da atomi capaci di influenzarsi l'un l'altro per via meccanica, facendo derivare i fenomeni vitali e quelli patologici dal movimento di tali atomi: vi sarebbe salute finché essi possono muoversi a loro agio, esisterebbe invece malattia con l'insorgenza di qualche turbamento in tale movimento. Negando ogni finalismo alle forze vitali, Asclepiade è fautore di una concezione meccanicistica in biologia e in medicina, contrastando quindi le tesi umoralistiche di Ippocrate; distinse per primo le malattie acute da quelle croniche. In linea con queste tesi sono le terapie da lui ritenute più valide (vita igienica, cure climatiche, diete speciali, massaggi, idroterapia, ginnastica). – Scuola empirica: scuola medica greca, fondata verso la metà del sec. III aC da Filino di Coo e continuata da Serapione d'Alessandria, sotto l'influsso dello scetticismo di Pirrone. Contro il primato della razionalità e rifiutando ogni principio dogmatico, si attenne solo ai risultati dell'esperienza. Continuò questo indirizzo Eraclide di Taranto che nel sec. I aC portò la scuola al massimo splendore.
Aubert du petit Thouars
Louis Marie Aubert du Petit Thouars o Du Petit Thouars (Bournois, 5 novembre 1758 – Parigi, 12 maggio 1831) è stato un botanico francese. Studiò alla scuola militare di La Flèche. Visitò il Madagascar e le isole vicine tra il 1792 ed il 1802; da questo viaggio ritornò in Francia con un erbario di 2000 piante. Fu eletto membro dell'Académie des Sciences il 10 aprile 1820. Studiò in modo particolare lo sviluppo del legno. Al suo nome sono dedicate numerose specie botaniche, tra cui la Cycas thouarsii. Suo fratello, Aristide Du Petit–Thouars, era un navigatore. Opere – Du Petit–Thouars è l’autore di numerosi testi botanici, tra i quali: Genera Nova Madagascariensia (1806) – Histoire des végétaux recueillis dans les îles de France, de Bourbon et de Madagascar – Histoire particulière des plantes orchidées recueillies dans les trois îles australes de France, de Bourbon et de Madagascar (1822).
Jean Baptiste Christian/Christophore Fusée–Aublet: botanico (Salon, Provenza, 1720 – Parigi 1778), visitò per conto della Compagnia delle Indie (1762–64) le foreste della Guiana mai prima esplorate, da un punto di vista naturalistico, e descrisse, fra l'altro, circa 400 nuove specie di piante (Histoire des plantes de la Guiane françoise rangées suivant la méthode sexuelle, 4 voll., 1775).
Louis de Noailles, comte d'Ayen puis (1737–1766) 1er duc d'Ayen puis (1766) 4e duc de Noailles, marquis de Montclar et de Maintenon, comte de Nogent–le–Roi, baron de Chambres, est un maréchal de France, né à Versailles le 21 avril 1713 et mort à Saint–Germain–en–Laye le 22 août 1793. Militaire, ses états de service sont impressionnants. À seize ans, il est déjà mestre de camp du régiment Noailles–Cavalerie (4 mars 1730). Comme capitaine de la Compagnie écossaise (1731–1776), il se bat au siège de Kehl (1733), puis en Italie aux batailles de Parme et de Guastalla en 1734. Promu brigadier le 1er janvier 1740 et maréchal de camp le 14 mai 1743, il combat à la bataille de Fontenoy en 1745 et à la bataille de Lauffeld en 1747. Lieutenant général le 1er janvier 1748, il se bat à Hastenbeck en 1757 avant d'être élevé à la dignité de maréchal de France le 24 mars 1775, davantage en considération de son nom et du nombre de ses campagnes que de son génie militaire. Il succède à son père comme gouverneur du Roussillon en 1766, restant en poste jusqu'en 1791. Excellent courtisan, il sait se faire admettre dans les bonnes grâces de Louis XV dont il devient l'intime. Partageant la passion du Roi pour la botanique, il lui fait souvent les honneurs de son jardin expérimental à Saint–Germain–en–Laye. Il est également à ses côtés en deux circonstances essentielles: comme aide de camp à la bataille de Fontenoy et comme capitaine des gardes du corps de service le soir de l'attentat de Damiens. Ses bons mots et ses saillies amusent Louis XV, même lorsqu'ils s'exercent parfois à ses dépens. On rapporte ainsi que le Roi, lui disant au début de sa liaison avec Mme du Barry: « Je sais que je succède à Saint–Foye », Noailles lui répondit: « Oui, Sire, comme Votre Majesté succède à Pharamond ». Pourvu d'une jolie voix, il était le seul courtisan que Mme de Pompadour admettait à jouer avec elle de petits opéras. En 1789, il est nommé gouverneur du Château de Saint–Germain–en–Laye. Lorsque la Révolution française éclate, il refuse d'émigrer et meurt de vieillesse avant que la Terreur n'atteigne son apogée, ce qui lui permet d'échapper à la guillotine. Sa veuve, âgée de 70 ans, sera en revanche guillotinée le 4 Thermidor, en même temps que leur bru, la duchesse d'Ayen, et que leur petite–fille, la vicomtesse de Noailles. Il est fait chevalier de l'Ordre du Saint–Esprit le 2 février 1749 et chevalier de l'Ordre royal et militaire de Saint–Louis avant 1740.
José Nicolás de Azara, marchese di Nibbiano (Barbuñales, 5 dicembre 1730 – Parigi, 26 gennaio 1804), è stato un diplomatico, mecenate, collezionista d'arte e traduttore spagnolo, fratello del naturalista Felix de Azara. Dopo aver compiuto studi giuridici e umanistici all'Universidad Sertoriana de Huesca e a Salamanca, seguì la carriera diplomatica: nel 1765 fu inviato presso la Santa Sede e resterà presso l'ambasciata di Spagna a Roma per 33 anni, dapprima come procuratore generale e dal 1785 come ambasciatore spagnolo. Fu al fianco di Manuel de Roda, all'epoca ambasciatore di Carlo III presso la Santa Sede, nelle trattative che sfociarono con la soppressione della Compagnia di Gesù da parte di Papa Clemente XIV; dopo la morte di Clemente XIV appoggiò l'elezione del card. Braschi a papa, mediò con successo la controversia tra il Vaticano e l'imperatore Giuseppe II d'Austria che voleva introdurre una Chiesa di stato in Austria; ebbe anche un ruolo importante nei negoziati per la Pace di Basilea (22 luglio 1795) tra Spagna e Francia. Quando i Francesi occuparono Roma per la seconda volta nel 1798, Azara si recò a Firenze, dove era stato esiliato lo stesso Pio VI. Dopo l'arresto di Pio VI ne divenne il rappresentante politico. Nel marzo 1798 venne nominato ambasciatore di Spagna a Parigi. Seguì una politica di amicizia con i francesi e il 27 marzo 1802 firmò il Trattato di Amiens in nome di Carlo IV. Inoltre condusse i negoziati del terzo Trattato di San Ildefonso tra Spagna e Francia che fu firmato il 1º ottobre 1800 e fu particolarmente gravoso per la Spagna la quale, fra l'altro, dovette cedere alla Francia il territorio della Louisiana. Azara fu rimosso da ambasciatore nel novembre del 1803, e morì poche settimane dopo a Parigi. Azara fu anche un illuminato mecenate e appassionato collezionista di opere d'arte. Frequentò, fra gli altri, di Winckelmann, Canova, Mengs, Visconti, Cavaceppi e Carlo Fea. In Italia acquistò una collezione di Busto dell'antica Grecia che regalò Carlo III e che ora sono custoditi a Madrid nel Museo del Prado. Aiutò inoltre il naturalista irlandese William Bowles (1720–1784), fino ad allora sconosciuto e autore del saggio An Introduction to the Natural History and Physical geography of Spain, e ne fece conoscere l'opera in Spagna, attraverso una sua traduzione in lingua spagnola, e in Italia, attraverso un ampliamento della traduzione in lingua italiana di Francesco Milizia. Aiutò soprattutto il pittore e scrittore Anton Raphael Mengs, del quale era amico personale, e ne pubblicò l'opera. Tradusse in spagnolo la Vita di Cicerone di Conyers Middleton.