Conrad Gessner
Historiae animalium liber III qui est de Avium natura - 1555
De Gallo Gallinaceo
trascrizione di Fernando Civardi - traduzione di Elio Corti
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Itaque
nescimus qua ratione vulgus et medici quidam podagricis eas interdicant
ceu podagram generantes, quod si fieret, nullam certam ob causam, sed
occulta quodam proprietate contingeret. ab authoribus quidem nihil huius
modi proditum est. (Putavit Aristoteles eum qui aliquandiu gallinas
pingues esitaverit, inducere h{a}ereditatem haemorroidum et podagrae,
Rasis.) Coloris bonitatem faciunt: et cerebella earum substantiam
cerebri augent, ac sensus acuunt. Ipsae in cibo conveniunt
convalescentibus et otiosis, praecipue pulli et antequam coierint,
Elluchasem. Idem in tabulis laudat eas quae pascantur viridi et libero
campo: genituram augere scribit et cerebrum, exercitio utentibus
convenire, praesertim cum bono vino odorato: temperatis, pueris, vere.
calidas esse temperate, vel in secundo abscessu. gallos vero calidos et
siccos in secundo. praeferri ex eis qui vocis temperatae sunt, stomachum
roborare. convenire frigidis, decrepitis, hyeme: nutrimentum ex eis non
laudari. ¶ Gallina est temperatae carnis et levis, Albert. ¶ Galli
caro durior quam gallinae est, Idem. Decrepiti galli carnes teneriores
sunt quam iunioris, et si quid inest viscosum decoctione consumitur,
Idem. |
Pertanto
non sappiamo per quale motivo la gente e alcuni medici proibiscano le
galline ai gottosi come se scatenassero la gotta, in quanto se ciò si
verificasse, accadrebbe per nessun motivo certo, ma per una qualche
proprietà occulta. In realtà da parte degli autori non è stato
tramandato nulla di siffatto. (Aristotele
fu dell’avviso che colui che avesse mangiato galline grasse per un
certo periodo di tempo avrebbe causato un’eredità per le emorroidi e
la gotta, Razi).
Conferiscono un bel colorito: e i loro cervelli migliorano la sostanza
cerebrale e acuiscono i sensi. Esse sono adatte nell’alimentazione dei
convalescenti e degli oziosi, soprattutto i polli e prima che abbiano
cominciato ad accoppiarsi, Elluchasem Elimithar
o Ibn Butlan. Sempre lui nei suoi Tacuini sanitatis loda quelle
che vanno a pascolare in un campo verde e senza recinzioni: scrive che
potenziano lo sperma e il cervello, che sono adatte a coloro che fanno
esercizio fisico, soprattutto con un buon vino profumato: a dire il vero
ai bambini bisogna darle tiepide. Debbono essere moderatamente calde specialmente
nella seconda fase dello svezzamento. Ma nel secondo periodo
dello svezzamento i galli debbono essere caldi e asciutti. Tra di loro
vanno preferiti quelli dotati di voce poco squillante, e irrobustiscono
lo stomaco. In inverno sono adatti per coloro che
sono freddolosi e senza energie: il nutrimento che se ne può
ricavare non viene apprezzato. ¶ La gallina ha una carne di giusta
composizione – né calda né fredda – e leggera da digerire, Alberto
Magno.
¶ La carne di gallo è più dura di quella di gallina, ancora lui. Le
carni di un gallo decrepito sono più tenere di quelle di un gallo più
giovane, e se posseggono una qualche viscosità, essa viene eliminata
dalla cottura prolungata, ancora Alberto. |
¶ Caro
gallinarum iuvenum est calida et humida, licet parum: unde Galenus
temperatam esse scripsit. pulchrum colorem efficit, quamobrem a
mulieribus appetitur. Sed nimis annosarum caro frigida est et sicca,
difficilis concoctu, sicut et gallorum et caponum decrepitorum. Avicenna
tertia primi: Praestant (inquit) gallinae quae in ventre agni aut hoedi
assantur. earum enim humiditates conservantur. Pullorum marium caro est
temperata, ad humiditatem declinans quod ad nos. facile concoquitur,
sanguinem laudabilem gignit, appetitum roborat, omnibus fere
temperamentis conveniens. ius eorum humores aequat et ventrem solvit
Avicennae. ius vero gallinarum magis nutrit. Pullastrarum vero caro
humidior et minus calida est, non aeque sanis conveniens, sed magis
intemperatis quibusdam. ex his earum quae nondum peperere caro,
mediocriter pinguis, proba et temperata est Avicennae. Gallina siccior
est quam pulli, et ventrem nonnihil astringit, quem pulli humectant,
quare elixae magis quam assae gallinae sunt comedendae, Isaac. |
¶
La carne delle galline giovani è calda e umida, anche se poco: per cui
Galeno scrisse che è di giusta composizione. Conferisce un bel
colorito, per cui è ricercata dalle donne. Ma la carne delle galline
troppo vecchie è fredda e asciutta, difficile da digerire, così come
accade anche per quella dei galli e dei capponi decrepiti. Avicenna
nella terza sezione del primo libro del Canon medicinae dice:
Sono migliori le galline che vengono arrostite nella pancia di agnello o
di capretto. Infatti i loro umori si conservano. La carne dei polli
maschi è di giusta composizione, tendente all’umido quel tanto che ci
serve. Viene facilmente digerita, fa produrre buon sangue, rafforza
l’appetito, e si addice a quasi tutti i temperamenti. Per Avicenna il
loro brodo equilibra gli umori ed è lassativo. Ma il brodo di gallina
è più nutriente. Ma la carne delle pollastre è più umida e meno
calda e giustamente non si addice in modo appropriato alle persone sane,
ma maggiormente ad alcuni che vivono senza moderazione. Per Avicenna la
carne di quelle che non hanno ancora deposto è poco grassa, di buona
qualità e di giusta composizione. La gallina è più asciutta dei
polli, ed è un po’ costipante, mentre i polli rendono le feci
acquose, motivo per cui le galline debbono essere mangiate più bollite
che arrosto, Isacco Giudeo. |
¶ Electio.
Galli gallinaeque veteres improbantur. eliguntur pulli mediocriter
pingues, Savonarola. Mares antequam cantent aut coëant: foeminae
antequam pariant, (cum parere incipiunt, Arnoldus Villanov.) Idem, Sym.
Sethi, Avicenna, Rasis, Elluchasem. Capos praepingues assos medios inter
maciem et pinguedinem comedes. idem fiet de gallina et pullastra,
Platina. His tamquam saluberrimis vesci< >debent quotidie vel
maiori ex parte, quicunque sanitatis rationem habent, Elluchasem.
Gallinae meliores sunt hyeme. quia tum minus foetu exhauriuntur. Pulli
vero aestate dum tritura fit, dumque adhuc de vite omphacium pendet,
esui meliores habentur: masculi tamen magis quam foemellae, Platina.
Galli ante interfectionem fatigari debent, Elluchasem. Gallinae (parum
iuvenes scilicet, quo minus durae sint) statim occisae eviscerari debent,
et suspendi a matutino tempore usque ad vespertinum, vel contra,
Arnoldus de Villanov. Vulgo experimento cognitum est pullos albos in
ventriculo non facile coqui, ut Gilb. Anglicus scribit[1].
Marsilius tamen praefert albos pro hecticis[2],
tanquam minus calidos, {Gaynerius} <Guainerius>. Gallinas albas
nigris aliqui suaviores esse tradunt, Chrysippus apud Athenaeum.
Gallorum et gallinarum caro alimenti est inter aves optimi. quia facile
in sanguinem vertitur, et parum excrementosa est. Caro autem gallinarum
est melior quam gallorum, nisi sint castrati. nigrarum quoque et quae
nondum peperunt caro est melior et levior. Veterum autem, praecipue
gallorum, caro nitrosa est et salsa, cibo inepta, Sylvius. Gallinas
autem carnem tunc habere suavissimam, cum non alimento abunde eis
exhibito, ipsae suis pedibus scalpentes non sine labore cibum inveniunt,
Clemens 2. Stromat. |
¶
Scelta. I galli e le
galline vecchi non sono apprezzati. Vengono preferiti i polli poco
grassi, Michele Savonarola.
I maschi prima che comincino a cantare o ad accoppiarsi: le femmine
prima che depongano (quando cominciano a deporre, Arnaldo
da Villanova),
Savonarola, Simeon Sethi, Avicenna, Razi, Elluchasem. I capponi
estremamente grassi li mangerai arrostiti quando si trovano a mezza
strada fra magrezza e obesità. Lo stesso accadrà per la gallina e la
pollastra, Platina.
Tutti coloro cui sta a cuore il benessere fisico debbono mangiarli tutti
i giorni o molto spesso, in quanto sono molto salutari, Elluchasem. Le
galline sono migliori in inverno. In quanto in questo periodo vengono
spossate di meno dalla deposizione. Ma i polli sono ritenuti migliori da
mangiare in estate quando c’è la trebbiatura, e quando dalla vite
penzola ancora l’uva acerba: tuttavia i maschi più delle femmine,
Platina. I galli bisogna stremarli prima di ucciderli, Elluchasem. Le
galline (ovviamente un po’ giovani, affinché siano meno dure) non
appena sono state uccise debbono essere sventrate e tenute appese dal
mattino alla sera, o il contrario, Arnaldo da Villanova. Come scrive Gilbertus
Anglicus,
è noto per esperienza comune che i polli bianchi non vengono facilmente
digeriti a livello gastrico. Tuttavia Marsilio di Santa Sofia
per coloro che soffrono di febbre continua preferisce i polli bianchi in
quanto meno caldi, Antonio Guainerio.
Alcuni riferiscono che le galline bianche sono più gustose di quelle
nere, Crisippo
in Ateneo.
Tra gli uccelli la carne dei galli e delle galline è un ottimo
alimento. In quanto si trasforma facilmente in sangue e sa poco di
escrementi. Ma la carne delle galline è migliore di quella dei galli, a
meno che siano castrati. Anche la carne delle galline nere che non hanno
ancora deposto è migliore e più leggera da digerire. Invece la carne
dei soggetti vecchi, soprattutto dei galli, sa di salnitro ed è salata,
inadatta come cibo, Jacques
Dubois.
Ma le galline hanno una carne gustosissima quando, non dando loro da
mangiare in abbondanza, esse stesse trovano il cibo ruspando con le loro
zampe non senza una certa fatica, Tito Flavio Clemente
nel II libro degli Stromata. |
¶
Hippocrates in libro de internis affectionibus, A pituita (inquit)
maxime in aquam intercutem transitus fit, etc. in hac qui curabilis est,
obsonium edat carnem galli assatam et calidam, etc. Et rursus, Qui
pituita alba laborat, etc. in coena utatur galli carnibus et suis tritis.
In morbo crasso etiam a pituita putrefacta obsonium e gallinaceo pullo
cocto commendat. Et alibi in eodem libro, Ab {hepate} <hepati>
laborans aqua intercute, etc. galli carnem assatam calidam habeat. ¶
Aretaeus in curatione cephalaeae carnes nuper interfecti galli laudat.
Morsus a cane rabido pullorum ius sorbeat, Arnoldus de Villan.
¶ Qui gallinaceam carnem esitaverint, non statim lac acidum (oxygala)
sumant: quoniam observatum est colicos morbos inde fieri, Sym. Sethi. |
¶
Ippocrate nel trattato De internis affectionibus dice: Da parte
delle forme da raffreddamento il tragitto si svolge soprattutto
attraverso l’acqua del sottocutaneo, etc. In questa affezione chi può
guarire deve mangiare come cibo della carne di gallo arrostita e calda,
etc. E ancora: Chi soffre di catarro bianco etc., a cena deve usare
carne di gallo e di maiale tritata. In caso di catarro purulento anche
da raffreddore putrido raccomanda un cibo costituto da pollo lesso. E in
un altro punto dello stesso trattato: Chi ha degli edemi dovuti al
fegato, etc., deve poter disporre di carne di gallo arrostita e calda.
¶ Areteo di Cappadocia
nella cura della cefalea loda la carne di gallo appena ucciso. Chi è
stato morsicato da un cane rabbioso deve bere brodo di pollo, Arnaldo da
Villanova. ¶ Coloro che hanno mangiato carne di pollo non debbono berci
dietro del latte acido (oxygala): infatti si è visto che ne
scaturiscono delle coliche, Simeon Sethi. |
¶ Gallinarum
ius astringit, gallorum vero veterum ventrem solvit, ut scribit Galenus
lib. 11. de simplicib. et in libro de attenu. victu. Vide mox in G. |
¶
Il brodo di gallina dà stipsi, invece quello di galli vecchi fa da
lassativo, come scrive Galeno nel libro XI del De
simplicium medicamentorum temperamentis et facultatibus
e nel trattato De victu attenuante
- o De subtiliante diaeta.
Vedi tra poco al paragrafo G. |
¶ Gallinarum
sanguis non est inferior sanguine suum, sed multo peior leporino. sunt
qui eo vescantur, Galenus lib. 3. de alimentis. Et rursus lib. 10. de
simplicib. cap. 4. Non pauci (inquit) pro alimento habent sanguinem
leporis et gallinarum, et ex iis etiam qui urbes incolunt complures. |
¶
Il sangue delle galline non è da meno del sangue dei maiali, ma è di
gran lunga peggiore di quello di lepre. Vi sono alcuni che se ne cibano,
Galeno libro III De alimentorum facultatibus. E poi nel libro X
capitolo 4 del De simplicium
medicamentorum temperamentis et facultatibus
dice: Non pochi si cibano del sangue di lepre e di gallina, e tra
costoro anche parecchi che abitano in città. |
¶ Patina ex
capitibus et interaneis caponum et gallinarum: Gallinarum atque avium
iecuscula, pulmones, pedes, capita et colla, bene lavabis. Lota et elixa
in patinam sine iure transferes. Indes acetum, mentham, petroselinum,
inspergesque piper aut cinnamum, ac statim convivis appones, Platina[3]. |
¶
Un pasticcio preparato con teste e
interiora di capponi e galline: Lava accuratamente i fegatelli, i
polmoni, le zampe, le teste e i colli delle galline e degli uccelli.
Lavate e bollite passerai queste cose in un piatto da portata senza il
brodo. Vi metterai aceto, menta, prezzemolo e vi spruzzerai del pepe o
della cannella
e lo servirai subito ai convitati, Platina. |
¶
Gallinaceorum cristae et paleae nec probandae nec improbandae sunt,
Galenus libro tertio de alimentis. |
¶
Le creste e i bargigli dei galli non sono né da lodare né da
disprezzare, Galeno libro III De alimentorum facultatibus. |
¶ Ventres et
hepat<i>a anserum pinguium, deinde gallinarum pinguium omnibus
praeferuntur, Elluchasem. Ventriculus volatilium si concoquatur,
uberrime nutrit. Gallinae quidem et anseris [392] praestantissimus est,
Galenus in libro de cibis boni et mali succi. |
¶
A tutti vengono preferiti gli stomaci e i fegati delle oche grasse,
quindi delle galline grasse, Elluchasem. Lo stomaco degli uccelli, se lo
si digerisce, nutre moltissimo. Quello di gallina e di oca è il
migliore, Galeno nel trattato De
probis pravisque alimentorum sucis
- o De bonis malisque sucis. |
[1] Compendium medicinae (circa 1250).
[2] ‘Che ha la febbre continua’, dal greco hektikós = che ha un’abitudine, abituale, da cui hektikòs pyretós = febbre continua che porta alla consunzione.
[3] IV,18 - Libellus platine de honesta voluptate ac valitudine, Bononiae, per Johannem Antonium Platonidem, 1499.